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Giubileo dei giornalisti

Quella Notizia di duemila anni fa...

Emilio Rossi

Eccoci, dunque, al Giubileo dei giornalisti, un appuntamento, fra gli altri, “di categoria” inclusi nel calendario di quest’anno bimillenario, ma anche un appuntamento di portata ampia, incisiva. Attraverso i secoli, il cristianesimo nel suo rapporto col mondo ha dovuto confrontarsi via via con diverse sfere culturali: il pensiero filosofico classico, il potere politico, il diritto, le arti figurative, il sapere scientifico, l’economia moderna, il mondo del lavoro, la democrazia, le scienze umane dalla sociologia alla psicoanalisi… Non è insensato sostenere che oggi è il turno dei media, della comunicazione di attualità, di cui il giornalismo non è l’espressione unica, ma certo ancora la più tipica. Chi opera in questo campo, insieme appassionante ed insidioso, da un lato è in grado di avvistare, solo che vada appena oltre la superficie dei fatti, le dimensioni dei problemi, dei drammi e delle “chances” che contrassegnano il nostro tempo. Da un altro lato, solo che sappia guardare al proprio lavoro con qualche critica consapevolezza, non può non avvertire quali e quante responsabilità lo accompagnino per ciò che egli scrive, dice, mostra o tace. Non a caso, del resto, molti guai che ci circondano si collegano a deviazioni di spirito pubblico, a un deficit di etica civile, anzi di etica senza aggettivi. Sale nel contempo dalla società una domanda indistinta ma forte di veridicità, di onestà intellettuale, di franchezza veritativa e fedeltà valoriale, di rispetto per il prossimo, soprattutto per i giovanissimi, attesi da altre stagioni di prove e ci si augura, di avanzamento. La risposta a questa domanda sta, per cominciare, nel renderci conto, noi giornalisti per primi, che l’informazione, che la comunicazione di attualità, nelle forme sempre nuove che la tecnologia rende possibili, non è solo un business, né solo una competizione professionale, fine a se stessa, né uno sport estremo tra scoop e scoop, tra terminale e terminale. Informare, anche nella banalità del quotidiano, è essere cronisti in qualche misura dell’essere, di ciò che accade in una sempre nuova straordinarietà, di innumerevoli vicende umane che chiedono una lettura equanime e misericordiosa. Già il fare correttamente il proprio mestiere, con la devozione e la fatica che comporta, ha un valore. Un valore che, in un’area fitta di implicazioni come questa, si fa ricco e diffuso. Su questo terreno sono possibili incontri, dialoghi, convergenze che confortano. Chi, giornalista, ha il dono della fede sa poi che c’è un orizzonte altro rispetto non solo alla cronaca ma alla stessa storia. Sa che c’è da annunciare la Notizia delle notizie, la Notizia che dà senso e salvezza. Quanto a lui, sa di essere come gli altri, e forse più, peccatore: non “angelo”, certo, eppure potenziale messaggero: mai arrogante, ma coerente, se gli riesce, per quanto gli riesce. Le migliaia di giornalisti convenuti a Roma per il Giubileo, e non essi soltanto, sono chiamati ad un esame di coscienza impegnativo, sempre che prendano sul serio la loro professione e, così facendo, ne riconoscano la dignità.

Testimonianze

Dino Boffo

Direttore di “Avvenire”

“Mai più fanatici”

“Seguendo l’esempio del Papa, direi almeno otto ‘mai più’: mai più innamorati persi di noi stessi anziché della notizia; mai più imbonitori carezzevoli, sempre pronti a lisciare il pubblico piuttosto che spettinarlo; mai più fanatici e faziosi; mai più svogliati e banali; mai più allineati e proni; mai più invidiosi; mai più complici e collusi; mai più sazi e arrivati”.

Ferruccio de Bortoli

Direttore del “Corriere della Sera”

Indagare a fondo

“L’informazione italiana secondo me ha moltissimi meriti nella crescita della coscienza civile del Paese. Però in certi momenti non ha avuto il coraggio di indagare a fondo, e con la stessa forza, in tutte le direzioni. E nello stesso tempo su alcuni fenomeni ci sono stati eccessi di presenza informativa”.

Ezio Mauro

Direttore di “la Repubblica”

Rispetto per i cattolici

Nella stampa laica c’è “rispetto per il cattolico impegnato nella società. C’è, insieme, un rifiuto di certe posizioni dogmatiche e fastidio per azioni che sembrano ridurre la testimonianza a esercizio di pressione. E credo che, qualunque volto avrà la sinistra italiana alla fine di questa transizione, vedremo un incontro fra cattolici e uomini che vengono dalla tradizione della sinistra”.

Programma (1-4 giugno 2000)

• Giovedì 1 giugno - Pomeriggio

Ore 14.00       Auditorio “Santa Cecilia” (Via della Conciliazione, 4 -                         Roma)

                        Accoglienza dei partecipanti al Giubileo dei Giornalisti                         (registrazione, ritiro cartelle, ecc)

Ore 15.30       Saluto di benvenuto (S.E.R. Mons. John Foley, Presidente                         del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali)

                        “La Chiesa all’alba del III Millennio: una sfida per i                          comunicatori”

                        (Sig.ra Theresa Ee-Chooi, Presidente “Union Catholique Internationale de la Presse” - UCIP)

Ore 16.30        Trasferimento alla Cappella Sistina per i soli giornalisti                         (2 turni)

Ore 18.00        Cappella Sistina (1° turno): invito alla Preghiera

Ore 19.30        Cappella Sistina (2° turno): invito alla  Preghiera

                        - Appuntamento al Portone di Bronzo: 1° gruppo

                         ore 17.45;   2° gruppo ore 18.45

Ore 19.30        Piazza San Pietro: Preghiera serale per il Santo Padre (per                          coloro che non saranno nella Cappella Sistina)

• Venerdì 2 giugno - Mattino

Ore 10.00         Aula Paolo VI in Vaticano; Accoglienza per i nuovi                          arrivati

Ore 11.00         Saluto di benvenuto (S.E.R. Mons. Pierfranco Pastore, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali)

                        Conferenza su “Verità e testimonianza”

                        (S. Em.za Rev.ma Card. Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero)

Pomeriggio

Ore 17.00        Aula Paolo VI: Video-conferenza in                                       collegamento mondiale

                        - S. Em.za Rev.ma Card. Angelo Sodano – Segretario di                         Stato di Sua Santità

                        - S. E. Mons. François Xavier Nguyên Van Thuân, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

                        - S. E. Mons. Diarmuid Martin, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

• Sabato 3 giugno - Mattino

Basilica di San Paolo Fuori le Mura

Ore 9.30          Passaggio processionale della Porta Santa

Ore 10.00        Celebrazione Ecumenica “Festa della Parola”

                        (presiede S. Em.za Rev.ma Card. Edward Idris Cassidy, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani)

Pomeriggio         

                        Tempo libero: disponibilità, (nelle Basiliche Patriarcali, nei Collegi e nelle Chiese Nazionali) di Sacerdoti per il Sacramento della Riconciliazione.

Ore 19.30       Concerto d’Organo nella Basilica di Santa Maria degli                         Angeli e dei Martiri (Piazza della Repubblica)

• Domenica 4 giugno - Mattino

Ore 8.30        Centro Accrediti Sala Stampa - Via della Conciliazione, 1:                       Accoglienza per i nuovi arrivati

Ore 10.30      Aula Paolo VI: Santa Messa giubilare presieduta da                       S.E.m.za Rev.ma  Card. Roger Etchegaray, Presidente del                      Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000.

Ore 12.15     Aula Paolo VI: Udienza Pontificia