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  Il Giubileo degli scienziati

Massimo Tarantino

Un avvenimento senza precedenti nella storia dei Giubilei, che coincide con una nuova stagione di dialogo tra scienza e fede. Così il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha presentato il Giubileo degli Scienziati che si è svolto dal 23 al 25 maggio. Introdotto da un Convegno internazionale, svoltosi nell’Aula del Sinodo in Vaticano, su “L’uomo alla ricerca della verità. Filosofia-Scienza-Fede. La prospettiva per il Terzo Millennio”, il Giubileo degli Scienziati ha avuto il suo momento culminante giovedì 25 con il passaggio della Porta Santa della Basilica di San Pietro, la celebrazione eucaristica e l’Udienza del Santo Padre ai partecipanti. Un altro momento significativo si è avuto con la celebrazione penitenziale nella Basilica di Santo Spirito in Sassia che, la sera del 24 maggio, ha segnato il riconoscimento dei peccati personali e collettivi specifici degli ambienti scientifici. Iniziative ­collaterali di non minore importanza hanno poi contraddistinto questo Giubileo, come il concerto serale di musica barocca ­presso la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva - dove ebbe luogo nel 1633 la seduta finale del processo contro Galileo - e l’anteprima mondiale del film “Lourdes”, presentato in esclusiva agli scienziati, ispirato alla personale vicenda di fede di Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina. Sulla scia di quanto scritto dal Santo Padre nell’enciclica “Fides et ratio” circa i rapporti tra fede e ragione come due modi diversi, ma non opposti, di conoscenza, il convegno internazionale ha visto dibattere per due giorni circa 350 partecipanti, scelti tra teologi, filosofi, esponenti delle scienze sperimentali, membri e rappresentanti delle Accademie Nazionali delle Scienze e delle società scientifiche di tutto il mondo. I partecipanti provenivano in prevalenza da Europa e Stati Uniti, ma anche dalle Filippine e dalla Nuova Zelanda, dal Cile e dal Burkina Faso. Scopo del convegno, ha spiegato P. Bernard Ardura, Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, non è stato quello di organizzare un raduno di scienziati cristiani, ma di riflettere sulle sfide che la scienza lancia alla fede. Si è pensato così a una suddivisione dei lavori in quattro sessioni, ognuna di mezza giornata, rispettivamente dedicate a: scienze e rapporti con filosofia e teologia, scienze naturali, scienze dell’uomo e della vita, scienze sociali. Ogni sessione è stata introdotta da una meditazione. Nel discorso inaugurale il Cardinale Poupard ha affermato che il servizio della verità, tipico della scienza, “è perfettamente compatibile con il servizio della verità proprio della religione”. Dopo un lungo periodo di dissidio scienza e fede tornano insomma a dialogare, e al profondo cambiamento del clima ha certamente contribuito anche questo Giubileo degli scienziati.
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