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LÂintervista
Mons. Bassano Padovani
LÂevangelizzazione è la nostra missione permanente
A 30 anni dal documento base una proposta di riaggregazione delle forze catechistiche dentro un triplice obiettivo: fare memoria del passato, riconoscersi in un presente e impegnarsi a progettare il futuroÂ: questo il significato del Giubileo dei catechisti italiani espresso da Mons. Bassano Padovani, responsabile organizzativo. ÂEÂ il dinamismo di rivitalizzazione della fede e dellÂazione di testimonianza che emerge dal brano dei discepoli di Emmaus, lÂicona biblica che accompagna il Congresso Eucaristico Internazionale e che è diventata anche punto di riferimento del Giubileo dei CatechistiÂ.
Essere catechisti oggi tra entusiasmi e difficoltà: quale bilancio ?
ÂIl brano di Emmaus racconta il passaggio dalla delusione al rinnovato entusiasmo. Anche i catechisti, vivono costantemente questa duplice esperienza. La delusione, la paura, lo sconforto sono atteggiamenti legati a volte a situazioni personali in cui la fede del catechista è messa alla prova, altre volte al contesto entro il quale essi devono operare, sempre più segnato dallÂindifferenza religiosa o dalla percezione della marginalità della fede rispetto alle realtà ritenute importanti dalla gente. In un clima di questo tipo la tentazione della fuga, abbandonando il servizio catechistico, è scontata. Ma la maggior parte dei catechisti sa superare la tentazione e vincerla, grazie alla riscoperta della presenza del Signore Risorto.
Rileggere Emmaus: andando oltre il presente, quali sono a suo avviso oggi i segni della speranza?
ÂInnanzitutto il rinnovato interesse ai temi dellÂevangelizzazione, di cui i catechisti sono tra i protagonisti. Si pensi a questo proposito alle iniziative delle Âmissioni popolari organizzate in molte diocesi italiane. Poi il diffondersi dellÂamore per la Bibbia tra i catechisti e gli operatori pastorali, lÂemergere dellÂattenzione specifica allÂeducazione della fede delle persone disabili nel riconoscimento del valore della persona nella sua unicità, ancora poi il tentativo di dare alla famiglia il giusto posto nel compito di educazione della fede dei figliÂ.
Quanti sono e chi sono
Secondo i dati forniti dallÂultima rilevazione statistica (G. Morante, I catechisti parrocchiali in Italia nei primi anni Â90) i catechisti italiani sono circa 300 mila e lÂ80% è costituito da presenze femminili. I laici sono lÂ87%. Tutte le età sono rappresentate, ma con percentuali diverse; la fascia dei catechisti fino a 30 anni copre circa il 36%, quella tra i 31 e i 40 anni il 19%, la fascia dai 41 ai 50 anni il 22% e, infine il 20% ha più di 50 anni. LÂetà è mediamente matura. Più del 67% dei catechisti possiede unÂottima base culturale di partenza: diploma di scuola media superiore o laurea. Solo il 24% è fornito di un titolo ecclesiastico (diploma di scienze religiose, qualificazione catechistica o pastorale, ecc.). La durata del ministero catechistico tende ad essere abbastanza prolungata (il 31, 7% oltre i 10 anni), anche se quasi il 30% è costituito da catechisti nuovi, con un solo anno (o anche meno) di servizio. |