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Un posto privilegiato alla tavola della carità

David Murgia

L’invito è stato quello per una grande occasione. Un cartoncino personalizzato recapitato a mano ad ognuno dei 200 poveri che giovedì 15 giugno hanno pranzato insieme a Giovanni Paolo II. Un appuntamento che sottolinea l’aspetto caritatevole come “segno” di questo Grande Giubileo e ribadisce “l’opzione preferenziale della Chiesa per i poveri e gli emarginati” (TMA). Dopo essere arrivati con dei pullman in Piazza San Pietro, i 200 invitati alla tavola del Papa si sono dati appuntamento davanti alla Basilica Vaticana. Prima di pranzare hanno varcato la Porta Santa e sostato in preghiera sulla Tomba del Principe degli Apostoli. Alle 13.30 erano nell’atrio dell’Aula Paolo VI, dove sono stati sistemati i ventitré tavoli su cui hanno preso posto 10 poveri per ogni tavolo insieme ad un prelato e a due volontari. Anche il tavolo del Papa ha ospitato 8 persone. Assieme a Giovanni Paolo II erano presenti i Cardinali Angelo Sodano, Roger Etchegaray, Camillo Ruini, e numerosi vescovi, tra cui anche Mons. Crescenzio Sepe. “Tra i tanti appuntamenti del Giubileo – ha commentato il Papa – questo è per me sicuramente uno dei più sentiti e più significativi. Voi siete nel cuore del Papa”. “Mentre vi guardo ad uno ad uno - ha aggiunto – penso a quanti a Roma, come in ogni parte del mondo, attraversano momenti di prova e di difficoltà. Vorrei avvicinarmi a ciascuno per dirgli: non sentirti solo, perché Iddio ti ama”. Gli invitati sono stati scelti dalla Caritas diocesana, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Casa “Dono di Maria”, la piccola comunità gestita dalle suore di Madre Teresa di Calcutta. Prima del pranzo Giovanni Paolo II ha ringraziato i commensali “per aver accettato l’invito” e facendo riferimento al Congresso Eucaristico Internazionale ha affermato come questo momento conviviale rappresenti “nella sua semplicità una significativa preparazione”.  La scelta degli ospiti è stata fatta tra i numerosi poveri che giornalmente usufruiscono delle numerose mense cittadine. Tra gli invitati, uomini e donne di tutte le età, cristiani ma anche musulmani, nomadi, extracomunitari, disoccupati. Per il pranzo con i poveri è stata scelta la giornata di giovedì, ossia del giorno che richiama il giovedì della Cena del Signore, ed è a cavallo tra la Pentecoste e l’apertura del Congresso Eucaristico Internazionale, inaugurato domenica scorsa. E’ stato un pranzo sobrio, con un menù tipico di una famiglia media: ravioli di ricotta, arrosto di vitello con patate al forno. Mozzarelle ed insalata. Per dessert dolce e macedonia con gelato. Hanno servito il pranzo i seminaristi del Seminario Romano Maggiore, mentre un gruppo musicale di 30 sacerdoti reclutati tra i “Legionari di Cristo”, ha animato la mensa con canzoni tradizionali. Alla fine del pranzo Giovanni Paolo II ha voluto intrattenersi con i poveri e scambiare alcuni doni. Dal 7 febbraio scorso il Papa ha voluto, in occasione dell’Anno Santo, aprire nei pressi delle quattro Basiliche patriarcali alcune mense che giornalmente distribuiscono 500 pasti al giorno. L’organizzazione è stata curata dal Circolo San Pietro. L’iniziativa, denominata “La carità del Papa per il Giubileo”, ha avuto inizio con l’apertura della mensa a Via Pfeiffer, a due passi da San Pietro.

A mensa  nelle quattro Basiliche

Ogni giorno è possibile, per i poveri, ritirare un buono per accedere alle mense presso le quattro Basiliche Patriarcali. Il pasto è ­gratuito e i buoni si ritirano in loco. Le mense sono organizzate dal Circolo San Pietro.

• Basilica di San Pietro, Via Pfeiffer: tutti i giorni dalle 12.00 alle 14.00

• Basilica di San Giovanni in Laterano, Piazza San Giovanni in Laterano: tutti i giorni dalle 12.00

alle 14.00

• Basilica di Santa Maria Maggiore, Piazza Santa Maria Maggiore: tutti i giorni dalle 12.00 alle 14.00

• Basilica di San Paolo fuori le mura, Piazza San Paolo fuori le mura: tutti i giorni dalle 12.00 alle 14.00
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