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Un dono di Dio al nostro tempo

David Murgia

Rosso e bianco. Sono stati i colori predominanti in Piazza San Pietro durante la canonizzazione della prima santa del Giubileo e del nuovo millennio, Faustina Kowalska. I due colori sono quelli della Divina Misericordia e rappresentano il sangue e l’acqua fuoriusciti dal corpo di Gesù. Sono i due fasci di luce che Santa Faustina ha visto, durante una visione,  fuoriuscire dal cuore di Cristo ed illuminare il mondo. Il sangue evoca il sacrificio della croce e l’Eucarestia, l’acqua ricorda il battesimo. Fiori, bandierine, striscioni, immagini sacre ed una commossa partecipazione degli oltre 200mila pellegrini, giunti da ogni parte del mondo, hanno caratterizzato la celebrazione di domenica 30 aprile. Accanto a Giovanni Paolo II c’era tutto il “popolo” della giovane suora polacca morta di tubercolosi a soli 33 anni e che ha lasciato in eredità a tutto il mondo il culto alla Divina Misericordia. Insieme alle migliaia di polacchi giunti a Roma per partecipare all’evento anche il primo ministro Jerzy Buzek. Un ponte televisivo ha assicurato la partecipazione ai 300mila fedeli radunati presso il Santuario di Cracovia- Lagiewniki, dove Santa Faustina fu suora e dove il Papa, giovane operaio e seminarista clandestino, si fermava a pregare prima di andare a lavorare nella fabbrica della Solvay. Dopo che è stata letta la biografia della Kowalska, Giovanni Paolo II ha pronunciato la formula di canonizzazione e mentre veniva portata all’altare una reliquia di Suor Faustina (un frammento dell’osso della gamba destra), è stato scoperto l’arazzo della giovane suora. “E’davvero grande oggi la mia gioia – ha detto Giovanni Paolo II durante l’omelia – nel proporre a tutta la Chiesa la vita e la testimonianza di Suor Faustina. Questa umile figlia della Polonia è stata completamente legata alla storia del ventesimo secolo”. “E’ infatti – ha aggiunto poi – tra la prima e la seconda guerra mondiale che Cristo le ha affidato il suo messaggio di misericordia. Coloro che ricordano e che furono testimoni degli eventi di quegli anni e delle orribili sofferenze, sanno bene quanto il messaggio della misericordia fosse necessario”. E’ il Giubileo della “Misericordia” e d’ora in avanti in tutta la Chiesa universale, lo ha annunciato Giovanni Paolo II durante la celebrazione, la seconda domenica di Pasqua, domenica chiamata “in albis”, prenderà il nome di domenica della Misericordia. All’esperienza di suor Faustina si ispirano gli Apostoli della Divina Misericordia, un movimento costituito da preti, religiosi e laici che si impegnano di vivere la misericordia nei rapporti con il prossimo, facendo conoscere il mistero della Divina Misericordia. Questa comunità, ha ottenuto il riconoscimento pontificio nel 1996 dall’arcidiocesi di Cracovia, attualmente è presente in 29 Paesi del mondo.Le prossime canonizzazioni ci saranno il 26 maggio. In questa occasione Giovanni Paolo II eleverà agli onori degli altari Cristóbal Magallanes e 24 compagni, presbiteri e laici, martiri  e José María de Yermo y Parres, presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri.

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