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Il Giubileo della Misericordia
Massimo Tarantino
ÂAbbiamo ricevuto da lei, Santo Padre, già dallÂincontro del 1996, la consegna di essere promotori e fautori della civiltà dellÂamore, e testimoni della caritàÂ; ÂIl nostro compito è di essere samaritani del terzo millennio che assistono il prossimo e il fratello bisognoso nel quale vedono Cristo sofferente, perché il volto della carità è il volto della ChiesaÂ: sono frasi rivolte a Giovanni Paolo II rispettivamente da Gianfranco Gambelli, Presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie, e da Francesco Cardile, Presidente Nazionale dei donatori di sangue ÂFratresÂ, presenti in Piazza San Pietro sabato 29 aprile per il Giubileo delle Misericordie, un evento che ha portato a Roma oltre 13mila volontari accompagnati dagli assistenti spirituali, i cosiddetti ÂcorrettoriÂ. Il Papa, nellÂapprezzare lÂimpegno profuso dalle Misericordie in favore di chi soffre, ha detto: ÂIn questi ultimi anni vi siete prodigati a coniugare con i vostri tradizionali compiti, quello di rimuovere le cause del bisogno, attraverso la presenza fattiva nei luoghi dove si operano le scelte sociali, politiche ed assistenzialiÂ. Giovanni Paolo II ha anche benedetto due autoambulanze che la Confraternita ha deciso di donare alle popolazioni del Kosovo e di Taiwan, e la prima pietra per la costruzione di un centro missionario a Taiwan.La giornata giubilare era iniziata con la Messa celebrata dal Cardinale Roger Etchegaray, Presidente del Comitato Centrale del Grande Giubileo. Le Misericordie, fondate a Firenze da San Pietro Martire nel lontano 1244, operano attivamente sullÂintero territorio nazionale. Gli iscritti sono più di 600mila, appartenenti a circa 475 confraternite e divisi in 656 sedi dislocate in tutta Italia. Dispongono di oltre duemila automezzi, e sono impegnate soprattutto nel campo della solidarietà e nel soccorso sanitario. Alla giornata giubilare erano presenti oltre mille volontari della Misericordia di Firenze, la più antica, mentre la più giovane, nata lo scorso anno a Valverde, in provincia di Catania, era presente con cinquanta volontari.
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