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Ha fatto vivere il Giubileo nella Terra del Salvatore

+Crescenzio Sepe

Nell’anno del bimillenario dell’Incarnazione, il Papa ha voluto recarsi personalmente sui luoghi della vita di Gesù, ripercorrendo le tappe più importanti della Rivelazione di Dio agli uomini e celebrando la memoria del Mistero Pasquale là dove - come scrisse nella sua Lettera sul Pellegrinaggio legato ai luoghi della salvezza del 29 giugno 1999 (n.2) - “l’incontro con il divino può essere sperimentato in modo più intenso di quanto non avvenga abitualmente”. Come non cogliere, allora, nel cammino del Santo Padre in Terra Santa, oltre all’emozione dei tanti momenti indimenticabili già entrati nella storia, l’invito, anzi l’esempio, a seguire personalmente i suoi passi sulla strada dell’incontro con Cristo, ad aprirgli le porte del nostro cuore riconoscendoci tutti quanti figli di un unico Padre celeste proprio ora che, con il Giubileo, il Redentore rinnova, quasi con maggiore insistenza, la sua offerta di salvezza? In ogni istante, in ogni discorso, in ogni omelia del suo pellegrinaggio Giovanni Paolo II ha riproposto con forza tale invito, componente essenziale di tutti i pellegrinaggi cristiani, qualunque sia la loro mèta. Coinvolgendo nel suo appello non solo i credenti in Cristo, ma anche tutti i fedeli dell’unico Dio, consapevoli della necessità e dell’urgenza di stabilire vincoli più stretti fra tutti i credenti per garantire un mondo più giusto e pacifico. “Questi sono stati giorni di profonda emozione, giorni in cui la nostra anima si è commossa non solo al ricordo di ciò che Dio ha fatto ma per la sua stessa presenza, poiché ancora una volta Dio ha camminato con noi nella Terra della Nascita, Morte e Risurrezione di Cristo”, ha concluso il Santo Padre nell’Angelus di domenica 26 marzo, pronunciato nel punto più sacro della Terra Santa, il Santo Sepolcro. Ecco perché il pellegrinaggio giubilare del Papa ha incarnato al meglio il vero senso religioso del Grande Giubileo del 2000: l’invito all’incontro personale con il Cristo, realmente presente nella nostra vita “ieri, oggi e sempre”.

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