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I poveri, un posto a tavola con il Papa

Massimo Tarantino

Il Giubileo dei barboni, il segno più significativo della carità del Papa. Una giornata interamente dedicata ai barboni, che pranzeranno insieme con il Santo Padre: è questa la significativa iniziativa annunciata da Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Comitato Centrale del Giubileo, e che è, al momento, prevista per un sabato di giugno. Duecento senzatetto vivranno il loro Giubileo. E si tratterà del sigillo forse più significativo a un anno giubilare vissuto, fin dall’inizio, all’insegna della solidarietà e della carità. Molte sono infatti le iniziative avviate e già operative a favore degli emarginati nelle diocesi di tutto il mondo. “Segno giubilare” è anche l’impegno per la riduzione del debito estero dei paesi poveri che coinvolge numerose conferenze episcopali in campagne d’opinione e raccolte di fondi. A Roma il Comitato Centrale del Grande Giubileo ha dato attuazione al progetto denominato “La Carità del Papa”, fortemente voluto dal Santo Padre e “nato dal suo stesso cuore”, come Mons. Sepe disse presentandolo a Via Pfeiffer. Proprio lì, a due passi dalla Basilica di San Pietro, è sorta la prima mensa per i poveri che distribuisce quotidianamente il pranzo soprattutto a pellegrini provenienti dai Paesi dell’Est, dalla Russia, dalla Moldavia. Il progetto “La Carità del Papa” si allargherà a ventaglio, e l’annuncio dell’iniziativa del Giubileo dei barboni per giugno ne è in qualche modo il compimento più significativo. Il pranzo con il Papa sarà il momento culminante di una giornata interamente dedicata agli “ultimi”. Le iniziative di carità per l’anno giubilare non si fermano però qui. Dalla Caritas arriva infatti un importante annuncio: in coincidenza con il Congresso Eucaristico Internazionale, sempre nel mese di giugno, sarà realizzato l’ampliamento e la ristrutturazione del polo sanitario presso la Stazione Termini. Il servizio sanitario della Caritas non è solo un punto di riferimento per gli stranieri, gli zingari, i senza fissa dimora, gli anziani ­indigenti, ma anche un luogo ­formativo per centinaia di volontari. L’annunciato ampliamento dovrebbe consentire la realizzazione, tra l’altro, di nuovi ambulatori medici e di un centro di raccolta dei farmaci.
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