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Il Giubileo dei Caldei e Siro-Malabaresi

Fedeli all’eredità dell’Apostolo Tommaso

Dario Busolini

Due fra le più antiche Chiese cattoliche d’Oriente, la Chiesa Siro-Malabarese e la Chiesa Caldea - fondate l’una da San Tommaso Apostolo in India meridionale, nel 52 d.C., l’altra dai suoi discepoli Mar Addai e Mar Mari in Mesopotamia - hanno celebrato il loro Giubileo a Roma, secondo i rispettivi riti, il 18 e il 19 marzo, con due Messe pomeridiane nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. L’omelia del Patriarca di Babilonia e dei Caldei Raphaël I Bidawid è stata un invito a rinnovare la propria fede alla luce della tradizione apostolica. Mentre l’Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi Varkey Vithayathil ha esortato a vivere il Giubileo come l’Apostolo Tommaso, che dal dubbio giunse alla professione di fede. Ad entrambe le celebrazioni ha preso parte il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali Cardinale Achille Silvestrini che ha espresso ai Caldei la solidarietà fraterna della Chiesa di Roma ed ha elogiato lo spirito missionario dei Siro-Malabaresi (il 67% dei missionari indiani appartiene a questa Chiesa, che vanta oltre tre milioni e mezzo di fedeli): “ L’Apostolo Tommaso oggi vi dice di dare con la vostra vita, con la vostra carità, con l’annuncio del Vangelo, un segnale a tanti fratelli non cristiani che cercano, quasi mossi dallo Spirito Santo, di trovare un perché che li porti a Cristo”. I pellegrini Caldei e i Siro-Malabaresi hanno partecipato all’udienza papale di sabato 18 marzo in Piazza San Pietro. Nel corso della quale Giovanni Paolo II ha elogiato la tradizione siro-malabarese del digiuno: “la disciplina del digiuno è per voi un esercizio familiare e una pratica molto apprezzata dalle popolazioni e dalle religioni dell’India. Prego affinché i benefici spirituali di questo periodo di digiuno e di questa stagione speciale di preparazione alla celebrazione della Risurrezione del Signore, arricchiscano la vostra Chiesa e vi rafforzino nel ruolo che la comunità siro-malabarese è chiamata a svolgere nella nuova evangelizzazione”. Ricordando poco dopo le dure prove cui sono sottoposti i Caldei dell’Iraq a causa dell’embargo: “i figli e le figlie della Chiesa in Iraq e tutto il popolo iracheno, duramente provati dal costante embargo internazionale, sono sempre presenti nei miei pensieri. Assicuro quanti soffrono, in particolare le donne, i bambini e gli anziani, del mio sostegno orante. Che Gesù, vero amico dei poveri e degli afflitti, li accompagni sempre con amore nelle difficoltà e li sostenga!”.

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