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Dall'Anno Santo della Redenzione al Grande Giubileo dell'Anno 2000

Arcivescovo Crescenzio Sepe

Una Chiesa dallo spirito sempre giovane - com'è quella che celebra, con il Grande Giubileo del 2000, il bimillenario dell'Incarnazione del suo Signore e Salvatore, Gesù Cristo, e accoglie nell'ottimismo l'inizio del proprio terzo millennio di storia -  non può non essere una Chiesa di giovani in cui i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo si sentono a casa propria. E ad una Chiesa giovane fatta di giovani corrisponde naturalmente un Giubileo altrettanto giovane e fatto da giovani che sta per toccare, con la Giornata Mondiale della Gioventù, uno dei suoi momenti più intensi ed attesi. Del resto, il legame tra la XV Giornata Mondiale della Gioventù ed il Giubileo non è affatto episodico, ma sostanziale. L'una deriva dall'altro, come ricorda efficacemente il Santo Padre all'inizio del suo Messaggio per la Giornata di quest'anno: "Carissimi giovani! Quindici anni fa, al termine dell'Anno Santo della Redenzione, vi affidai una grande croce di legno invitandovi a portarla nel mondo, come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità e come annuncio che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione". In un certo senso, quel viaggio della croce, iniziato con il Giubileo della Redenzione, si conclude ora con un altro Giubileo, il Giubileo dell'Incarnazione. Nel corso del quale i giovani che hanno portato la Croce di Cristo al mondo, testimoniando ai loro coetanei la verità del Vangelo, negli anni ottanta e novanta del secolo che si conclude, passano l'impegnativo testimone alle nuove generazioni del Duemila. A tutti i giovani - di ieri, di oggi e di domani - venuti a Roma per il Giubileo va perciò, in questo momento, il mio benvenuto e il mio ringraziamento per ogni tappa di questo lungo pellegrinaggio missionario e giubilare della croce attraverso i più diversi paesi, ambienti e situazioni. Unito all'augurio che questo viaggio della croce continui con rinnovato vigore pure negli anni a venire. A voi giovani il Papa ha affidato il Libro della Vita che, nella notte dello scorso Natale, varcando per primo la soglia della Porta Santa, ha mostrato alla Chiesa ed al mondo quale fonte di vita e di speranza per il terzo millennio. Ebbene, come vi scrive ancora il Papa (n.4): "Diventi il Vangelo il vostro tesoro più prezioso: nello studio attento e nell'accoglienza generosa della Parola del Signore troverete alimento e forza per la vita di ogni giorno, troverete le ragioni di un impegno senza soste nell'edificazione della civiltà dell'amore". Ecco, nell'accogliervi a questo grande "Giubileo dei Giovani" e all'incontro con il Santo Padre a Roma, confido che, ancora una volta, saprete rispondere con gioia e prontezza al Suo invito ad aprire le porte del vostro cuore a Cristo, senza paura di "essere i santi del nuovo millennio!". In questo modo, il passaggio della Porta Santa che state per compiere sarà veramente il segno di una rinnovata professione di fede nel Salvatore "per vivere la vita nuova che Egli ci ha donato".
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