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E in prima fila a Tor Vergata  cinquemila disabili

Massimo Aquili

E’ un’altra sfida giubilare: far partecipare migliaia di giovani disabili alla giornate del Giubileo dei giovani, dall’inaugurazione il 15 agosto a San Pietro fino alla Messa sul prato di Tor Vergata. “L’obiettivo è di far sì che questo momento di fede storico sia veramente il Giubileo di “tutti” i giovani. Non sarà solo di quelli che corrono, guardano alla vita con ottimismo e grandi ambizioni. Ma anche il Giubileo dei giovani chiamati da Dio a testimoniare la propria fede con la sofferenza e che possono da un momento come questo trarre forza e speranza”. Il segretario generale dell'Unitalsi, Maurizio Scelli, spiega così il significato della partecipazione dei giovani disabili alla Giornata mondiale della gioventù. Proprio l’Unitalsi, che conta 300mila soci coordinati da 250 sedi diocesane e da sempre effettua pellegrinaggi difficili in tutto il mondo, ha avuto il compito di coordinare e organizzare l’accoglienza delle persone più svantaggiate. Forti delle precedenti esperienze, gli organizzatori hanno attivato da tempo intense collaborazioni con le Conferenze Episcopali, le diocesi, le associazioni e i movimenti ecclesiali che, insieme, si sono impegnate nell’accompagnare i giovani più bisognosi di attenzione. Il modello dell’organizzazione si basa sul recente Giubileo dei malati, la cui buona riuscita ha mostrato come il volontariato cattolico sia in grado di gestire con sicurezza e competenza questo tipo di eventi. Anche per la Giornata mondiale della gioventù la qualità dell’accoglienza di persone disabili dipende “sulla precisione matematica” delle previsioni, sottolinea Scelli. All’inizio di agosto le persone con handicap iscritte alla GMG erano oltre 2800 di cui 900 in carrozzina: 500 dalla Polonia, altri gruppi dalla Francia, dal Libano e dall’Ungheria.  Molti partecipano assieme agli  altri giovani del loro gruppo. Con l’aiuto di oltre 3200 accompagnatori e volontari possono vivere le ricche giornate romane dei giovani.  Il Pontificio Consiglio per i Laici, fra le molte iniziative, ha previsto dei momenti di catechesi specifica per i disabili. Gli incontri, che si terranno nelle diverse lingue di provenienza, saranno guidati da catechisti esperti. Ad esempio, uno è dedicata alle persone con handicap mentale, alle loro famiglie, a chi si chiede come si fa ad amare veramente: è l’incontro con Jean Vanier, il fondatore della Comunità l’Arche, nei giardini di Colle Oppio il pomeriggio del 17 agosto. Garantire alloggio e accoglienza a costi contenuti, alla pari degli altri giovani, non è stato facile. Le strutture adatte costano troppo. Così alcune scuole romane già prive di barriere architettoniche sono state attrezzate con letti, docce e servizi adatti a persone con difficoltà. Durante la settimana il trasporto è assicurato dall’Atac che dispone di vetture “dedicate” con pedana d’accesso. Gli stessi autobus porteranno poi i giovani a Tor Vergata il 19 e 20 agosto per la Veglia e la Messa con il Papa. Nel Campus universitario di 300 ettari il posto loro riservato è forse nella migliore posizione, in una zona rialzata a circa 600 metri dal grande palco, dove sono stati allestiti un maxischermo e tutti i servizi igienici e sanitari d’emergenza. E nei casi più sfortunati, chiunque può essere soccorso e portato al più vicino ospedale in pochi minuti.  Il Comitato organizzatore ha poi predisposto un percorso dedicato in modo che anche i ragazzi disabili che decidano di partecipare all’ultimo momento  possano accedere all’area attrezzata. E’ proprio con quelli dell’ultima ora che la stima dei giovani disabili attesi arriva a 5mila persone.

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