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Anno Santo e Sacramenti

Un legame al centro del calendario giubilare

Corrado Maggioni

Siamo distanti venti secoli dall’ora natalizia in cui Maria ha dato al mondo il Salvatore, eppure siamo pienamente partecipi di quell’ora che ha congiunto il cielo e la terra! Lo ha ricordato all’umanità del nuovo millennio la voce forte del Papa, nella notte di Natale: “Oggi è nato per noi il Salvatore del mondo! Sì, il Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, eternamente generato dal Padre, ha preso corpo dalla Vergine ed ha assunto la nostra natura umana. E’ nato nel tempo. Dio è entrato nella storia. L’incomparabile “oggi” eterno di Dio si è fatto presenza nelle quotidiane vicende dell’uomo”.  La nostra contemporaneità all’evento che ha mutato in giubilo il lamento della storia è assicurata dalla celebrazione liturgica della Chiesa: attraverso i sacramenti, infatti, il Signore Gesù non cessa di stringere a sé, in comunione di vita, quanti credono in lui. La consapevolezza che “Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, in modo speciale nelle azioni liturgiche” (Sacrosanctum Concilium 7), indica dove attingere lo spessore spirituale per vivere l’Anno Santo. La grazia che fa nuove tutte le cose fiorisce e rifiorisce incessantemente, per opera dello Spirito, nella Chiesa celebrante la santa liturgia.  Ecco perché l’anno giubilare è irrorato dall’economia sacramentale, che è la presenza operativa,  qui e ora, del Dio con noi e per noi. Del resto, fin dal primo Giubileo della storia, il dono dell’indulgenza ha sempre domandato ai pellegrini, come condizione indispensabile, i sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Per sottolineare l’importanza delle azioni sacramentali, dunque, il Calendario dell’Anno Santo 2000 ha espressamente previsto, in dati giorni, la celebrazione presieduta dal Papa di tutti e sette i sacramenti.  I primi giorni del Giubileo richiamano l’attenzione sui sacramenti dell’ordine e del battesimo. Il primo è il dono della conformazione a Cristo Capo della Chiesa, elargito a qualcuno per il servizio dell’intero organismo ecclesiale; il secondo concede la grazia di diventare cristiani, ossia membra vive del corpo di Cristo, che è la Chiesa. La festività dell’Epifania del Signore, il 6 gennaio, è contrassegnata dal conferimento, da parte del Papa nella basilica Vaticana, dell’ordinazione episcopale a dodici nuovi vescovi. Il numero è eloquente: evoca il collegio dei dodici Apostoli, scelti da Cristo quali colonne e fondamento della sua Chiesa. La manifestazione del Redentore a tutte le genti, significate dai magi accorsi per adorare il Re Bambino, ha bisogno di testimoni qualificati, oggi come ieri.  Consacrati e inviati dallo Spirito Santo, i vescovi sono i successori degli Apostoli, mandati nel mondo a manifestare, con la parola ed il ministero loro proprio, la presenza vivificante tra gli uomini di Cristo Salvatore.

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