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A cura di Dario Busolini

I Papi del Giubileo

Innocenzo XII (1691 - 1700)

Antonio Pignatelli di Napoli è eletto il 12 luglio 1691 dopo un conclave durato cinque mesi ed interrotto a causa di un incendio. Bonario, dotto e virtuoso si impegna a fondo nella lotta contro il nepotismo intrapresa da Innocenzo XI e interrotta da Alessandro VIII. Avvia anche la riforma religiosa ordinando ai sacerdoti di portare la veste talare e di partecipare agli esercizi spirituali. Vuole dare eccezionale importanza all’opera di evangelizzazione aprendo missioni nell’America del Sud, del Nord, in Asia e in Africa. Inizia anche la riforma degli ordini religiosi. Il suo pontificato è funestato dalla peste, da un terremoto e da uno straripamento del Tevere. Innocenzo XII si prodiga moltissimo in favore dei bisognosi meritandosi l’appellativo di “padre dei poveri”. Crea l’ospizio di San Michele a Ripa Grande per l’istruzione dei giovani poveri e apre al palazzo del Laterano un ricovero per gli inabili al lavoro.  Muore in concetto di santità. Il Giubileo da lui indetto è concluso dal successore Clemente XI.

Clemente XI (1700 - 1721)

Gianfrancesco Albani, nato da nobile famiglia di Urbino, è uomo di Chiesa più che politico. Le difficoltà maggiori per il suo pontificato sono causate dalla guerra tra Austria e Francia per l’eredità del trono di Spagna. Clemente XI cerca di mantenersi neutrale offrendosi come mediatore. Papa Albani opera con vigore all’interno della Chiesa per far rispettare i documenti dei suoi predecessori contro il nepotismo e le eccessive pretese dei diplomatici stranieri. Arricchisce la Biblioteca Vaticana, istituisce un’accademia di pittura in Campidoglio, fa costruire una meridiana nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, rinforza le mura di Roma, completa l’acquedotto di Civitavecchia, fa realizzare un viadotto a Civitacastellana e apre a Bologna l’Accademia Clementina. La sua terra natale gli resta nel cuore: Urbino gode di particolari privilegi. I maligni dicono che “quel che è stato negato ai parenti Clemente lo da alla città natia”. Dalla Storia dell’Anno Santo di Dante Alimenti, Editrice Velar, Bergamo 1983

Aneddoti del Giubileo

Maria Casimira Sobieski e i suoi figli

Una delle più illustri pellegrine di questo Giubileo fu l’ex regina di Polonia Maria Casimira, vedova di quel Giovanni Sobieski che nel 1683 aveva liberato Vienna dall’assedio dei Turchi, infliggendo un colpo decisivo alla loro avanzata verso Occidente e guadagnandosi la fama di liberatore dell’Europa. Maria Casimira era stata accolta a Roma con tutti gli onori, e in verità ella si comportò in modo degno di una pellegrina del suo rango. Non così i suoi figli, i quali anziché visitare le chiese e assistere i poveri preferirono darsi a bagordi di ogni genere, suscitando non poco scandalo. Anche se uno di loro, Alessandro Sobieski, alla fine si pentì e divenne un frate cappuccino.

La Sede vacante

La lunga malattia prima e la morte di Innocenzo XII poi favorirono un certo allentamento della rigidità delle regole per conseguire l’indulgenza: molti pellegrini, specie quelli delle confraternite, poterono ridurre al minimo il numero delle visite giubilari loro richiesto. Per eleggere il nuovo pontefice, nella persona del cardinale Gianfrancesco Albani, che assunse il nome di Clemente XI, ci vollero due mesi di conclave. Il lungo periodo di Sede vacante scoraggiò diversi pellegrinaggi, ed in più, pochi giorni dopo l’elezione, ci si mise anche un violento straripamento del Tevere. Il fiume inondò mezza Roma, creando parecchi inconvenienti agli abitanti della città e allo svolgimento delle cerimonie del Giubileo. La basilica di San Paolo, circondata dall’acqua, venne dichiarata impraticabile e quindi sostituita, come era già successo nel 1625, con quella di Santa Maria in Trastevere, all’asciutto.

Un Giubileo più lungo

Clemente Xi si diede rapidamente da fare per recuperare il ritardo accumulato in seguito alla morte del predecessore. Impegnato nella visita di chiese ed ospizi, in benedizioni ed udienze, accoglienza dei pellegrini e nelle più varie cerimonie, protrasse il giubileo fino al 25 febbraio 1701. Per venire incontro a quanti si erano messi in viaggio verso Roma solo dopo la notizia dell’avvento del nuovo Papa.

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