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In tante lingue per una conversione del cuore

Laura Galimberti

A San Pietro e nelle principali basiliche di Roma risulta in costante crescita l’accostamento al Sacramento della Riconciliazione. Una richiesta costante, che si manifesta anche nei giorni infrasettimanali, apparentemente più tranquilli. Tanti i sacerdoti a disposizione per garantire la possibilità di riconciliarsi, e vivere il Giubileo in pienezza ed autenticità. In tutte le basiliche patriarcali per venire incontro a tale esigenza per l’intero Anno Santo è stato prolungato l’orario delle confessioni, ora possibili dalle 7 alle 19 con una breve pausa per il pranzo. I penitenzieri sono 18 nella basilica di San Giovanni dove è possibile la confessione in lingua italiana, inglese, francese, spagnola, portoghese, polacca, tedesca, croata, greca ed euskera. “Ho notato una buona preparazione nei pellegrini che si accostano al Sacramento - sottolinea Padre Paul Waldmuller, responsabile dei penitenzieri della Basilica - la loro presenza è triplicata rispetto agli scorsi anni”. A San Paolo fuori le Mura sono in 6 a disposizione dalle 7 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. “Abbiamo 11 confessionali a disposizione - risponde Don Salvatore Romano, responsabile della sacrestia - e sono veramente tanti i pellegrini soprattutto la domenica. Arriviamo ad avere anche tutti ed 11 i sacerdoti presenti e persone comunque in attesa. Molti gruppi decidono anche di celebrare delle liturgie penitenziali”. Nella basilica è possibile confessarsi in italiano, inglese, francese, spagnolo, polacco, ceco e tedesco. Anche a Santa Maria Maggiore l’orario è ora continuato e senza interruzioni dalle  7 alle 19. Il Sacramento della confessione è qui amministrato dai penitenzieri liberiani domenicani in varie lingue, tra le quali anche il norvegese e il danese: 18 i padri  a disposizione. “Il numero dei pellegrini che si avvicinano al confessionale è raddoppiato. Erano 7mila al mese lo scorso anno. Oggi sono oltre 14mila” ha precisato Padre Raffael De Bramberdee, responsabile dei penitenzieri. Forte la testimonianza dei giovani. Nei loro pellegrinaggi quella dell’adorazione del giovedì sera nella basilica di S. Agnese in Piazza Navona è una tappa importante, sempre frequentata da numerosi gruppi. In questa occasione sono tanti i ragazzi che si accostano al sacramento della riconciliazione possibile in più lingue, prima della celebrazione della Messa. A S. Sabina  inoltre ogni primo venerdì è in programma una apposita celebrazione centrata sulla conversione e la riconciliazione, proposta anche’essa dal servizio giovani, che vede la partecipazione di molti ragazzi. Una liturgia della Parola insieme ad alcuni segni di riconciliazione (Lettere di riconciliazione, adorazione, preghiera silenziosa attorno alla croce), viene animata da giovani di diverse nazioni. Molti i sacerdoti di diverse nazionalità anche qui disponibili per le confessioni, poiché: “Tutto il cammino giubilare, preparato dal pellegrinaggio, ha come punto di partenza e di arrivo la celebrazione del sacramento della Penitenza e di quello dell’Eucarestia” (IM). Confessare la propria miseria è riconciliarsi con Dio, quindi con se stessi, i fratelli e la Chiesa; orientare pensieri, parole ed azioni distanti dal Vangelo: un cammino di sincera conversione, che inizia dall’ascolto della voce di Dio e si trasforma in autentica festa.
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