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In mostra la Chiesa delle origini

Dario Busolini

Conoscere il volto e la vita dei due Apostoli fondatori della Chiesa di Roma è il sogno di ogni pellegrino giubilare che sosta in preghiera sulle loro tombe e visita i luoghi del loro martirio. Un sogno che, dal 30 giugno al 10 dicembre, diventa realtà grazie alla suggestiva mostra “Pietro e Paolo. La ­storia, il culto, la memoria nei primi secoli”, allestita dall’Associazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli” in collaborazione con i Musei Vaticani negli appena restaurati ambienti sotterranei del Palazzo della Cancelleria. Dedicata allo straordinario contributo di San Pietro e di San Paolo alla crescita ed alla diffusione del cristianesimo, la rassegna espone 150 rarissimi reperti, provenienti dalle collezioni dei Musei Vaticani e di altre istituzioni italiane e straniere, in cinque sezioni che descrivono la storia della comunità ebraica romana preesistente all’arrivo degli Apostoli, il panorama delle credenze filosofiche e religiose diffuse nella Roma pagana tra il II e il IV secolo, la biografia di Pietro e di Paolo, i loro ritratti e la documentazione sul culto dei due martiri. Attraverso plastici, sarcofagi, epigrafi, statue, oggetti preziosi, immagini. Secondo il Prof. Fabrizio Bisconti, Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e membro del Comitato di direzione scientifica della mostra, l’esposizione fa riscoprire “Pietro e Paolo osservati nella dinamica della loro evangelizzazione, del loro pensiero, del loro approdo a Roma, della morte, del culto inarrestabile e insopprimibile che dalle loro tombe si mosse per la città e da lì per tutto il mondo cristiano antico”. In più, l’esposizione possiede un forte carattere ecumenico, rilevato dal Reggente della Direzione Generale dei Monumenti, Musei e Gallerie pontificie Francesco Buranelli: “l’immagine dei due Apostoli… diventa un segno immediato e ben comprensibile di quella unità che la Chiesa ricercava con determinazione… Un segno che l’attuale Giubileo ripropone con gesti e forme nuove, ma con la stessa passione degli antichi padri”.  Ma ciò che più avvince il visitatore è la possibilità di immergersi, quasi toccandola con mano, nella fede della comunità cristiana dei primi secoli, commovente nella sua semplicità eppure così forte da mostrare con tangibile chiarezza le ragioni per cui la Roma di Pietro e di Paolo, ancor più di quella classica, può veramente dirsi “caput mundi”. Commentando, all’inaugurazione, il ruolo storico e teologico svolto nella Chiesa dai due Apostoli, il Presidente del Comitato Centrale Cardinale per il Grande Giubileo del 2000 Cardinale Roger Etchegaray ha detto che “Pietro e Paolo sono due Apostoli per una sola Chiesa…l’uno, Pietro, è il simbolo dell’istituzione, l’altro, Paolo, del soffio della libertà. Sebbene così diversi, entrambi sono le colonne della stessa Chiesa. Per essere cattolici, dunque, bisogna prenderli tutti insieme. La loro unione è il simbolo di ciò che è e deve essere la Chiesa di Cristo. Che questa mostra ci faccia salire con allegria e con fiducia nella barca degli Apostoli!”
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