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Un lungo itinerario di spiritualità

Testi e interviste di Paolo Romano, David Murgia e Maria Gabriella Fascì

C’è chi vuole entrare in ginocchio e chi si ferma qualche istante in più sulla soglia per pregare secondo le intenzioni del Papa, è il caso di Ramon che ha fatto un lungo viaggio, dalla Spagna, per ottenere l’indulgenza: “E’ stata un’esperienza soprattutto interiore. Spero di poterla comunicare ai miei cari in patria”. Ogni giorno sono migliaia i pellegrini che attraversano la Porta Santa della Basilica di S. Pietro. Per ognuno di loro è una storia spirituale che viene a confrontarsi con l’impegno giubilare alla conversione. Al centro di quest’ultima c’è il sacramento della riconciliazione, e per favorirlo in S.Pietro, oltre ai tradizionali confessori della Basilica, si alternano circa 150 sacerdoti, disponibili a confessare i fedeli nelle lingue principali.

San Paolo fuori le mura

Lituania, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Indonesia, Stati Uniti: sono solo alcune delle ultime provenienze dei pellegrinaggi che hanno fatto o faranno tappa nei prossimi giorni presso la Basilica di S. Paolo fuori le mura, quasi a sottolineare la sua valenza ecumenica ed internazionale. Tutti passano attraverso la Porta Santa aperta insieme a sei mani dal  Papa dal Patriarca Ecumenico e dal Primate Anglicano. “Spesso i fedeli sono talmente tanti – spiega il sacrista della Basilica, padre Salvatore Romano – che celebriamo la Santa Messa nelle grandi navate centrali, anziché nel transetto”. Momento privilegiato di spiritualità anche  l’Adorazione Eucaristica del giovedì, appuntamento che richiama a S. Paolo tutti coloro che intendono vivere  pienamente il cammino quaresimale dell’Anno Santo.

San Giovanni

La gioia che nasce dalla consapevolezza di essere perdonati e accolti dal Signore, sostiene i fedeli che si preparano ad intraprendere il pellegrinaggio giubilare.  Il piazzale antistante la Basilica di San Giovanni in Laterano pullula di colori, di canti di festa, animato dalle voci dei pellegrini che in questo mercoledì d’aprile si preparano a svolgere una tappa del loro cammino. Al loro entusiasmo iniziale segue subito dopo un’intensa riflessione davanti alla Porta Santa, per tentare di cogliere il significato di quel gesto di rinnovamento della propria fede che porta alla Comunione con Dio. “Il Giubileo è un momento di grazia, è un dono del Signore per ricominciare una vita nuova partendo da una realtà viva e storica.”- afferma Fra Juan, dell’Istituto Teologico Laurenziano di Venezia, mentre si avvicina all’altare maggiore. Un altro gruppo sta percorrendo la navata centrale per rendere omaggio alla tomba del Papa Martino V. Procede lentamente: sono un gruppo di ragazzi dell’Istituto di riabilitazione Padri Passionisti d’Arezzo. Michela li accompagna insieme ad altri infermieri: per lei il Giubileo non è solo la visita in Basilica, perché lo celebra tutti i giorni: basta guardare il volto dei ragazzi per rendersi conto di come nella sofferenza emerge  la figura di Cristo. Paradossalmente all’interno della Basilica, per contrasto alle migliaia di pellegrini presenti, emergono invece quei piccoli gruppi di fedeli che, raccolti in preghiera, aspettano di partecipare alla Messa. Un pellegrinaggio continuo e ininterrotto nella cattedrale di Roma testimonia lo spirito di apertura  con cui tutti i popoli della terra accolgono questo Giubileo.

Santa Maria Maggiore

Favorito da un timido sole primaverile, il pellegrinaggio continuo di fedeli s’infittisce in quest’ultimo mese. La campana delle 11 è appena scoccata a S. Maria Maggiore, quando arriva una turbolenta quanto chiassosa scolaresca di bambini. Riordinata dalle maestre, sosta davanti al sagrato, e composta attraversa la Porta Santa. Afferma Fabrizio, 10 anni, di Catania: “E’ una grande festa! E’ un cammino spirituale verso il Signore, per avere il perdono dei peccati! Poi farò sempre il bravo!” All’interno, la Basilica accoglie già altri gruppi di fedeli giunti da diverse parti d’Italia per compiere il percorso giubilare, non solo fisico, come lo è la visita ai luoghi sacri, ma anche, e soprattutto, spirituale. Numerose persone sostano davanti ai confessionali, raccolti nella loro intimità con Dio. Una signora di Firenze racconta del suo viaggio a Roma, organizzato con alcuni familiari, appositamente per l’acquisto delle indulgenze, dopo essere stata in Terra Santa. “E’ un’esperienza bellissima, ed io ringrazio Dio per l’occasione che mi dà di scontare i miei peccati” dice, mentre i suoi occhi vanno all’altare, colmi di lacrime di fede. Mons. Granito Tavanti, Sacrista Maggiore, si mostra molto soddisfatto di come procede il Giubileo, per l’afflusso eccezionale di pellegrini in Basilica, dove ogni giorno migliaia di persone attraversano la Porta Santa, mossi da sentimenti di pietà e devozione. Le Celebrazioni, dalle 7 alle 12, e nel pomeriggio alle 18, sono molto frequentate, e una moltitudine di fedeli partecipa al Rosario che si tiene nella Chiesa Madre della Cristianità ogni sabato alle 16.30.

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