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Un segno cristiano per il nuovo millennio

“Il Giubileo è anzitutto festa per un fatto straordinario: Dio si è fatto uomo, si è reso visibile e tangibile nella persona, nell’insegnamento, nei gesti, nella vita e nella morte-risurrezione di Gesù di Nazaret”. Con queste parole mons. Carlo Ghidelli, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, ha annunciato il pellegrinaggio giubilare che l’ateneo fondato ottant’anni fa da padre Gemelli ha celebrato il 13 aprile. La memoria della nascita di Gesù duemila anni fa, aggiunge mons. Ghidelli, “sollecita a pensieri di condivisione, gesti di solidarietà verso gli altri, soprattutto i più poveri. Ai gesti concreti di solidarietà cui ciascuno è chiamato per adempiere al messaggio evangelico di farsi prossimo, si unisce il desiderio, che è anche speranza, che gli educatori vedano rinnovata la coscienza del proprio ruolo in università”. “Sarà nostro impegno riflettere - aggiunge mons. Ghidelli -, sulle implicanze operative di un Giubileo per la nostra Università e scambiarci alcune idee per poi concretizzarle in alcune scelte particolari. A questo scopo sarà necessario l’apporto di tutti: docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo”. Il Giubileo, inoltre, vuole essere un’occasione di conversione per tutti coloro che operano in università come educatori, scienziati, uomini, studenti che si preparano ad entrare responsabilmente nel mondo del lavoro e nella società di domani. Per questo, conclude mons. Ghidelli, “il nostro cammino non si esaurirà certo nel pellegrinaggio a Roma, ma continuerà in senso concreto ed autentico anche in futuro, nella misura in cui vorremo essere fedeli al carisma della Cattolica e aperti alle ispirazioni del Sacro Cuore”. Le parole dell’assistente generale, ricche di un forte senso di appartenenza alla Chiesa e all’Università Cattolica, trovano riscontro sentito ed entusiasta nelle dichiarazioni di due studenti dell’ateneo che hanno partecipato al pellegrinaggio. Gerolamo Pugliesi, Jimmy per gli amici, è al secondo anno di Filosofia in Cattolica. Presidente del gruppo Fuci dell’ateneo, arriva da Trapani e alloggia al collegio Ludovicianum a Milano. Come gruppo FUCI avete studiato un percorso di preparazione al Giubileo? “Sì, abbiamo organizzato alcuni incontri con l’aiuto di esperti per conoscere il significato del Giubileo. In particolare abbiamo analizzato il punto di vista storico delineando un percorso giubilare dal Trecento fino ad oggi e approfondito il suo senso religioso, domandandoci come possiamo viverlo oggi”. Come studente, con quali aspettative ti sei avvicinato al pellegrinaggio? “Ho desiderato recarmi a Roma come esponente dell’università, come studente cristiano. Vorrei che a questo Giubileo corrispondesse una conversione interiore, che la ricerca della verità, oltre che dal punto di vista religioso, avvenisse in modo appassionato nello studio di ciascuno”. Iscritto ad Economia e quasi al termine del suo percorso di studi, Andrea Marinzi è uno studente di Bresso (MI) ed è impegnato nel gruppo di Comunione e Liberazione attivo in Università. E’ stata pensata una preparazione particolare a questo evento? “No, abbiamo solo aderito all’iniziativa proposta dal Centro Pastorale e partecipato alla S. Messa celebrata in Aula Magna il 27 marzo per l’occasione”. Cosa pensi di portare a casa da questo viaggio speciale? “Ridire a me stesso e al mondo che ho incontrato Gesù Cristo, un’umanità affascinante. Duemila anni fa la gente incontrava un uomo, oggi lo si incontra ancora attraverso la Chiesa che è il segno visibile della presenza di Dio sulla terra. Don Giussani ricorda sempre che in occasione del Giubileo è importante convertirsi e rivolgere lo sguardo a Gesù.

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