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La penitenza, “porta santa” verso la conversione

Nicola Nicoletti

“Crea in me o Dio un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo”. Sono le parole del Salmo 50 con le quali, nella giornata del Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre ha celebrato l’inizio del periodo quaresimale, tempo in cui la Chiesa invita alla penitenza ma anche alla speranza e al perdono. Mercoledì 8 marzo alle 16.30 i fedeli riuniti in preghiera nella chiesa benedettina di Sant’Anselmo all’Aventino, hanno raggiunto in processione la Basilica di Santa Sabina, una delle più antiche di Roma. Un lungo corteo formato da Cardinali, Vescovi, monaci benedettini e domenicani, custodi della Basilica, che hanno recitato le Litanie dei Santi e cantato i Salmi della penitenza. Nella chiesa, in un clima di silenzioso raccoglimento, ha presieduto la liturgia il Cardinale Jozef Tomko, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e titolare di Santa Sabina. I canti, eseguiti dai monaci a cappella, senza accompagnamento strumentale, hanno contribuito a conferire maggiore solennità alla celebrazione. “ ‘Non respingermi dalla Tua presenza e  non privarmi dal Tuo santo spirito’. Quest’oggi, Mercoledì delle Ceneri, prega il salmista, il re Davide: re in Israele grande e potente, ma al tempo stesso fragile peccatore. La Chiesa, all’inizio di questi quaranta giorni in preparazione alla Pasqua, - ha detto il Papa all’Omelia - pone le sue parole sulle labbra di tutti coloro che partecipano all’austera liturgia del Mercoledì delle Ceneri”. Il rinnovamento spirituale, il richiamo alla conversione e la riflessione sulla debolezza dell’uomo sono stati i punti che il Papa ha posto all’attenzione dei fedeli. “Crea in me o Dio un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. La Chiesa intera fa sua questa preghiera del Salmista. Sono le parole profetiche che penetrano nel nostro spirito in questo giorno singolare” Poi una riflessione sul simbolico rito delle Ceneri. “Si tratta di un gesto ricco di richiami spirituali, un segno importante di conversione e di  interiore rinnovamento”. Ed è il Cardinale Tomko che al termine dell’omelia pone le Ceneri sul capo del Papa. Un gesto che il Santo Padre ripete verso i Cardinali ed i monaci che si inginocchiano davanti a lui. Mercoledì è stato infatti il primo giorno del percorso quaresimale che porterà a celebrare la Pasqua del Grande Giubileo. La preghiera di mercoledì pomeriggio è stata vissuta nella forma della statio, l’antica tradizione iniziata agli albori della cristianità quando i primi fedeli si recavano in preghiera sulle tombe dei martiri. Sull’esempio di Papa Giovanni XXIII, Pontefice che ha ripreso la sacra pratica nel secolo attuale, il corteo dei Cardinali, Vescovi, monaci benedettini e domenicani ha pregato nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino e si è poi incamminato verso l’antichissimo Santuario di Santa Sabina. Nella chiesa che è la Curia generalizia dell’ordine domenicano, si era raccolta in maniera ordinata l’assemblea aspettando il corteo. All’esterno una folla assisteva alla cerimonia grazie ad un maxischermo montato sul piazzale.

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