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Il Papa in Terra Santa

Inizia da Amman il pellegrinaggio giubilare

Il pellegrinaggio giubilare del Santo Padre comincia il 20 marzo con l’arrivo ad Amman (Giordania) e la visita privata al monastero del Memoriale di Mosè sul Monte Nebo. Il 21, dopo la Messa nello stadio di Amman e l’incontro con i Patriarchi e i Vescovi nella sede del Vicariato latino, il Papa visita Wadi-Al Kharrar, nella Valle del Giordano. Il 22 si reca a Betlemme, nei Territori Autonomi dell’Autorità Nazionale Palestinese, dove celebra la Messa nella Piazza della Mangiatoia e visita la Grotta della Natività. Dopo un discorso ai profughi del Campo di Deheisha, Giovanni Paolo II parte per Israele, dove si trattiene quattro giorni: il 23, riservato all’incontro con le autorità religiose e politiche di Gerusalemme e alla visita al Museo dell’Olocausto di Yad Vashem, il 24 dedicato alla visita in Galilea con la Messa per i Giovani di fronte al Santuario delle Beatitudini, il 25, caratterizzato dalla celebrazione della Messa nella Basilica dell’Annunciazione di Nazareth e dall’l’incontro ecumenico nel Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme, e il 26, quando, dopo l’incontro con il Gran Muftì di Gerusalemme sul Piazzale della Moschea, il Papa celebra la Messa nella chiesa del Santo Sepolcro e termina il suo viaggio in Terra Santa salutando i Patriarchi e i Vescovi latini.

Là, dove tutto ha avuto inizio

Gerusalemme Giovedì 23 marzo

Cenacolo

In Israele, il Papa visita i rabbini capi, il Presidente della Repubblica ed il Museo dell’Olocausto e partecipa ad un incontro interreligioso nell’Auditorium del Pontificio Istituto Notre Dame, a Gerusalemme. La Messa in privato nella Cappella del Cenacolo commemora l’istituzione dell’Eucaristia: “Poi, preso un pane, rese grazie e disse: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”” (Luca 22, 19-20).

Gerusalemme Domenica 26 marzo

Santo Sepolcro

Il viaggio del Santo Padre termina con una visita al Gran Muftì di Gerusalemme, una sosta presso il Muro del Pianto e un incontro con i Patriarchi e i Vescovi nella sede del Patriarcato Latino. Momento culminante di tutto il viaggio, la Messa nella Basilica del Santo Sepolcro che celebra il mistero della morte e della resurrezione del Salvatore.

Monte Nebo Lunedì 20 marzo

Il memoriale di Mosè

Il Papa arriva in Giordania e sale al monastero del “Memoriale di Mosè”, sulla vetta del Monte Nebo, che ricorda la morte del più grande profeta d’Israele. “In quei giorni, Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo… di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo e il Negheb, il distretto e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar. Il Signore gli disse: “Questo è il paese per il quale Io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!”. Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l’ordine del Signore” (Deuteronomio 34, 1-5).

Valle del Giordano Martedì 21 marzo

Il fiume del Battesimo

Dopo aver incontrato il re di Giordania ed i Patriarchi e i Vescovi nel Vicariato Latino di Amman, il Santo Padre visita la località di Wadi-Al Kharrar, nella Valle del Giordano, il fiume che gli Ebrei attraversarono per entrare nella terra promessa e nelle cui acque fu battezzato Gesù. “In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui… Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”” (Matteo 3, 13-17).

Cafarnao Venerdì 24 marzo

Nel Santuario della casa di Pietro

Giovanni Paolo II visita anche Tabgha, sul Lago di Tiberiade, dove sorgono il Santuario della moltiplicazione dei pani e la chiesa del Primato di Pietro. Poi va a Cafarnao, nel Santuario della casa di Pietro. In questa città della Galilea Cristo operò molti miracoli. “Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare… Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”” (Marco 1, 21-27).

Betlemme Mercoledì 22 marzo

La Basilica della Natività

Giovanni Paolo II celebra la Messa nella Piazza della Mangiatoia, di fronte alla Basilica della Natività, a Betlemme, nei Territori autonomi dell’Autorità nazionale palestinese. “In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra… Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Luca 2, 1-7).

Monte delle Beatitudini Venerdì 24 marzo

Dove Cristo insegnò la nuova legge del suo Regno

Sul Monte delle Beatitudini, dove Cristo insegnò la nuova legge del suo Regno, il Santo Padre presiede la Messa per i Giovani. “Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli” (Luca 6, 20-23).

Nazareth Sabato 25 marzo

Il Verbo si fece carne nel grembo di  Maria

Il Papa presiede la Messa nella Basilica dell’Annunciazione, luogo in cui il Verbo di Dio si fece carne nel grembo di Maria e cominciò la sua missione nel mondo annunciando il Giubileo: “Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore…

La benedizione della prima pietra del “Centro della famiglia”

Proprio a Nazareth, luogo che ripropone l’umile e sublime famiglia di Gesù come “buona notizia” per tutto il mondo, il Santo Padre benedirà la prima pietra del Centro della famiglia. Sarà un luogo dove organizzare seminari, congressi e anche momenti di spiritualità coniugale e familiare per piccoli gruppi. Promosso dal Pontificio Consiglio della famiglia, il progetto del Centro è frutto dell’Incontro del Santo Padre con le famiglie a Rio de Janeiro di tre anni fa e annuncio del Giubileo delle  famiglie che si terrà a Roma il 14 e 15 ottobre.

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