Jubilee 2000 Search
back
riga

San Paolo fuori le mura

Il motivo

La Basilica dell’ecumenismo

E’ la basilica dell’ecumenismo, intitolata a un Apostolo che ha dato la vita per la diffusione della “buona notizia”: Dio si è fatto uomo. Le grandi preghiere ecumeniche vi hanno luogo soprattutto  nella settimana tra il 18 e il 25 gennaio, festa della conversione di San Paolo, quando si svolge l’ottavario per l’unità dei cristiani, con la partecipazione di rappresentanze delle Chiese ortodosse, protestanti e anglicane. La serie dei ritratti dei Papi, realizzati in mosaico, costituisce una prerogativa della basilica, che la distingue da tutte le altre chiese del mondo.

Tappa storica

L’annuncio del Concilio

Un fatto storico è collegato alla particolare destinazione ecumenica della basilica: nella sala capitolare dell’attiguo monastero benedettino, il 25 gennaio 1959, tre mesi dopo l’elezione, Papa Giovanni XXIII annunciò ai Cardinali la decisione di tenere il Concilio Vaticano II. L’annuncio del Concilio, del tutto imprevisto, ebbe una vasta eco. Prima Pio XI e poi Pio XII avevano pensato a un concilio ecumenico, ma entrambi i tentativi si erano arrestati. Giovanni XXIII, invece, istituì una commissione preparatoria il 17 maggio, festa della Pentecoste; un anno dopo, ancora in coincidenza con la festa della Pentecoste, tracciò le linee del complesso apparato preparatorio con il documento “Superno Dei nutu”. L’11 ottobre 1962, festa della Maternità della Beata Vergine Maria, ebbe solenne inizio il Concilio. Per la prima volta veniva affrontato in un contesto conciliare il tema dei fratelli cristiani separati, i quali vennero invitati “all’unità voluta da Cristo”.

Segni giubilari

La Porta Santa

Simbolo dello spirito ecumenico è la Porta Santa, aperta per la prima volta durante il Giubileo del 1500 da Alessandro VI. Dal 1967 la porta bizantina in bronzo, che una volta costituiva l’ingresso principale della basilica, è stata posta a chiusura della Porta Santa. La porta bizantina fu realizzata a Costantinopoli nel 1070 da due artisti, come testimonianza dell’unità culturale tra i cristiani d’Oriente e d’Occidente, mantenutasi anche dopo lo scisma che separò la Chiesa greca da quella romana. Conserva ancora la raffinatezza artistica dell’XI secolo.

La catechesi

Lasciarsi evangelizzare

San Paolo suggerisce a ogni pellegrino di lasciarsi evangelizzare e, ancor di più, l’importanza di evangelizzare. La speranza non è una illusione, e San Paolo, annunciatore della novità del Vangelo, ci mostra che senza stupore è difficile incontrare Dio e cambiare vita. Nell’esempio dell’Apostolo, convertitosi dopo aver osteggiato il messaggio cristiano, i credenti sono dunque chiamati a cambiare modo di vedere la vita, e a rispondere alla crisi della civiltà contemporanea con la cultura dell’amore, fondata sui valori universali di pace, solidarietà, giustizia e libertà.
top