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Bonifacio VIII (1294 - 1303)

 

Discendente della famiglia Caetani di Anagni, canonico della cattedrale di Todi, viene eletto a Napoli la vigilia di Natale del 1294 in un conclave movimentato dominato dalle clamorose dimissioni di Celestino V (il monaco Pietro da Morrone) che viene rinchiuso nella rocca di Fumone. Bonifacio VIII riporta la sede papale a Roma e, con grande autorità cerca di combattere ogni abuso nello Stato Pontificio causando però gravi preoccupazioni tra la nobiltà che, approfittando di certi privilegi, cerca di consolidare, non sempre legalmente, la propria posizione. Il Papa non dimentica di appartenere alla famiglia Caetani, in lotta da sempre con i Colonna e colpisce i rivali scomunicando due cardinali del “clan” avverso. Scomunica anche Federico d’Aragona. Con la Bolla Unam Sanctam sancisce che “ci sono due spade, quella spirituale e quella temporale: la prima è della Chiesa, la seconda per la Chiesa”. Appoggia a Firenze la parte nera provocando forse l’esilio di Dante. Sulla scena medioevale Bonifacio VIII intraprende un’aspra lotta col re di Francia Filippo IV detto “il bello”, amico dei Colonna. Filippo riesce persino ad imprigionare il Papa ad Anagni. In quell’occasione Bonifacio VIII sarebbe stato schiaffeggiato da Sciarra Colonna. Ma dopo due giorni di galera il popolo lo libera e lo riporta trionfalmente a Roma dove, comunque, passa il resto della vita prigioniero degli Orsini. Si porta nella tomba, costruita nelle grotte vaticane da Arnolfo di Cambio, il sogno di una monarchia universale gestita dalla Chiesa. Stabilisce che l’Anno Santo si celebri ogni secolo.

Dalla Storia dell’Anno Santo di Dante Alimenti, Editrice Velar, Bergamo 1983
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