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Governanti sulle orme di San Paolo

Nuccio Fava

Il Giubileo dei governanti e dei parlamentari di tutto il mondo si terrà fra il 4 e 5 novembre 2000. Si concluderà in S. Pietro, nell’incontro con il Papa, durante il quale i rappresentanti della cosa pubblica mondiale riassumeranno le grandi aspirazioni di tutti i popoli della terra e potranno ascoltare la parola del Papa, il suo insegnamento, le sue preoccupazioni e attese riguardo ai compiti e alla responsabilità della politica nella costruzione di un futuro più giusto e più pacifico. Il carattere dell’iniziativa, il suo significato, il numero crescente di adesioni ( è prevista la partecipazione di almeno 5 mila parlamentari provenienti dai diversi continenti) sono stati illustrati dal Presidente dell’Intergruppo “Parlamentari per il Giubileo” sen. Ombretta Fumagalli Carulli durante un incontro attento e cordiale con gli ambasciatori accreditati presso il Quirinale e la Santa Sede. Il cuore della preparazione del Giubileo dei politici, avverrà significativamente attraverso un viaggio-pellegrinaggio “sulle orme di Paolo” che, in nave, dalla Terra Santa a Roma scandirà tappe e soste di riflessione sui problemi cruciali dell’azione politica, per costruire mete di giustizia sociale e di dialogo tra i popoli, nello spirito della “Tertio Millennio Adveniente”. Del resto già a Palermo (7-8 gennaio) con il convegno internazionale “Dov’è tuo fratello? I diritti umani nell’anno del Giubileo”, è stata espressa l’impostazione che i parlamentari intendono promuovere sul terreno della solidarietà sociale e politica su scala mondiale, attraverso la promozione e il rispetto dei diritti umani. La forte sottolineatura ha riguardato non solo il diritto allo sviluppo e all’ambiente, ma anche le nuove sfide della comunicazione e delle tecnologie, sino a quell’ “ingerenza umanitaria” riproposta da Giovanni Paolo II per “disarmare la mano di chi uccide”. Un forte apprezzamento è giunto dal Presidente della Repubblica Ciampi che si è detto lieto di accordare l’alto patronato all’iniziativa. Agli ambasciatori si è direttamente rivolto il ministro degli Esteri italiano Lamberto Dini che ha voluto ricordare ancora una volta l’importanza del Giubileo “per gli interrogativi che pone alla nostra coscienza, al nostro agire di politici, per i sentimenti che suscita in tutti gli angoli del mondo”. Il saluto cordiale e l’invito affinché il Giubileo possa favorire i migliori risultati per l’azione politica nei rispettivi paesi e per un mondo più giusto e solidale, sono stati manifestati negli interventi di Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Comitato Centrale del Grande Giubileo, da Mons. G. Battista Re, Sostituto della Segreteria di Stato e da Mons. Jean Louis Tauran, Segretario per i rapporti con gli Stati.

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