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“Ronald, il tuo cuore è normale”

David Murgia

“Ronald, il tuo cuore è normale. Non credevo che avresti avuto miglioramenti. E’una cosa inspiegabile”. Rimbombano le parole di Nicholas Fortuin, cardiologo del Johms Hopkins Hospital. Pochi mesi prima, al giovane sacerdote che stava visitando aveva diagnosticato una stenosi della valvola aortica, in sostanza un’insufficienza cardiaca. Difficile trovare una soluzione. Qualche mese di vita e poi la morte. Siamo a Baltimora, nel Maryland, don Ronald, Ron per i parrocchiani, è un parroco esemplare, giovane e pieno di iniziativa. Ma durante la primavera, una grave allergia lo colpisce. Prima si pensa ad una forma di infezione delle vie respiratorie, una bronchite molto forte, poi ad un peggioramento di un soffio al cuore diagnosticato in giovinezza. Ma le cose si aggravano, e gli esami danno ben altra spiegazione: stenosi della valvola aortica con riduzione del 75% del flusso sanguigno ed un parziale “rigurgito” del sangue. Una diagnosi terribile, che non dà scampo.Occorre operare alla svelta. L’intervento viene eseguito nel giugno del 1995 e va nel migliore dei modi. Tutto ritorna quasi come prima, ma, appena un mese dopo, don Ron viene colpito da pleurite. Ricoverato e nuovamente operato gli viene diagnosticato che il ventricolo sinistro è gravemente danneggiato poiché il cuore ha lavorato molto. La situazione è critica. “Non ho mai pensato che fosse stato un caso che la prima Messa celebrata in onore della Divina Misericordia nella nostra chiesa – ricorda don Ron – ha coinciso con il giorno in cui Suor Faustina fu proclamata beata. Sono sempre stato molto devoto a Suor Faustina ed ecco perché appena seppi che ad agosto di quell’anno un gruppo di pellegrini della mia diocesi si recava in pellegrinaggio in Polonia, chiesi ad una mia parrocchiana di pregare per me sulla tomba della beata”. A Cracovia, Dorothy Olszewski, questo il nome della parrocchiana, si reca sulla tomba della Beata Kowalska chiedendole il miracolo per il suo parroco e promettendo che si sarebbe impegnata senza sosta nel promuovere il culto alla Divina Misericordia e la sua causa di canonizzazione. «In quella stessa sera – racconta commosso don Ronald – ebbi dei dolori al petto ogni volta che facevo un respiro profondo, ed era la prima volta che ciò mi accadeva da quando avevo subito l’intervento. Il 9 novembre mi sottoposi nuovamente ad un controllo. Dopo aver esaminato i risultati del test, il medico mi convocò nel suo studio: “il tuo cuore è normale, ci vediamo tra un anno”. Quando sentii queste parole non ci credevo. Pensavo che si riferisse ad un improbabile miglioramento. Credo fermamente che la mia guarigione sia opera di Dio e della Sua Misericordia e che la Beata Faustina abbia interceduto in mio favore".
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