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  Suor Faustina simbolo per la Polonia e per il mondo

Card. Jozef Glemp

Un Dio che non si stanca mai di perdonare – la riflessione del card. Jozef Glemp, Primate della Polonia, nel testo raccolto da Piotr Dziubak

Suor Faustina Kowalska si mostra oggi alla Polonia e, attraverso la Polonia, al mondo intero. A tutti ricorda Dio vero, Dio che è misericordioso. Di questa verità che è nella Bibbia, nel Nuovo e nell’Antico Testamento, c’è molto bisogno, proprio per l’oggi, per questo tempo, quando il mondo confuso si perde. Molte disgrazie, invidie, liti, confusioni; il rifiuto delle norme e dei comandamenti di Dio, la ricerca della fonte della vita e dell’agire in se stesso: tutto ciò è un allontanarsi da Dio. La Misericordia di Dio è un ricordo per tutta l’umanità, il ricordo che Dio è il Creatore e il Salvatore. La vita di suor Faustina è cominciata all’inizio di questo secolo ed è finita prima della guerra. Si tratta quindi di un periodo di tempo molto breve. La sua vita, se la guardiamo oggi con l’occhio di chi giudica le situazioni soltanto dal punto di vista economico, è stata poco utile. Non ha fatto niente di grande, nemmeno nella sua congregazione. Le pulizie, il lavoro nel giardino o in panificio, non sono propriamente cose grandi, perché tutti lo possono fare. Non occorrono per questo i tre voti evangelici. Suor Faustina poteva essere considerata come poco utile, perché era umile e semplice. Veramente la sua vita, soprattutto la vita religiosa, è stata una vita molto semplice. Rispettava le norme della Regola, e si dedicava, innanzitutto, al lavoro. Inserito in questa vita semplice esisteva però un immenso spazio di preghiera, che la apriva al mondo spirituale, consentendole di andare oltre il piccolo mondo rappresentato dal lavoro quotidiano. Davanti a lei si apriva l’immenso spazio di Dio, che l’ha rapita tutta. Ella è stata dominata da Dio e per questo è una delle più grandi mistiche del presente secolo. E’ riuscita a trovare Dio. Se la guardiamo dal punto di vista dell’utilità, allora si può dire che non è stata utile. Invece, se la guardiamo con gli occhi della fede, vediamo che non tutto ciò che si può calcolare, o che è abbracciato dalla dimensione temporale, o che si può considerare statisticamente, è utile. E proprio questa scoperta dell’utilità che Dio dà attraverso la sua misericordia è il dono più grande; da una religiosa mediocre la fa diventare una santa non proprio mediocre. Io stesso penso come l’idea della Misericordia di Dio è riuscita a superare gli uomini restii, attraverso l’idea di un Dio giusto, severo, qualche volta arrabbiato, perché Dio si rivela anche così. Questo Dio, anche quando si arrabbia, lo fa senza smettere di amare l’uomo, per salvarlo. Dio, anche quando punisce, quando  richiama, è sempre Dio pieno di misericordia. Questo incoraggiava i polacchi durante la guerra, durante l’occupazione. Vivevano di questo. Si sapeva che il culto della Misericordia di Dio non era accolto ben volentieri, andava avanti con difficoltà. Ci sono state delle obiezioni su queste apparizioni private che aveva suor Faustina, se avevano una dimensione davvero dogmatica, veramente ecclesiale, se stavano all’interno della teologia cattolica. Più tardi questa verità è stata scoperta. In Polonia dubbi non ci sono stati. Il quadro di Gesù misericordioso, da solo, con la scritta “Gesù confido in Te” e con i raggi bianco-rossi che sgorgano dal cuore, non costituisce solo un simbolo nazionale. Dal fianco di Cristo sono scaturiti il sangue e l’acqua. Questi colori sono trasportati nella vita della fede e dei sacramenti che sono colori bianco e rosso. Suor Faustina ha attraversato la Polonia in silenzio, dal confine di Kujawy, attraverso Plock, Varsavia, i monasteri nei pressi di Varsavia, ovunque le suore avevano le proprie case, poi Cracovia-Lagiewniki, Vilnius e di nuovo a Cracovia, luogo della morte. A Cracovia sorge oggi un grande tempio che è segno del nostro voto per il Giubileo. Questo tempio ricorderà che proprio con la Misericordia di Dio andiamo nel nuovo secolo. Misericordia che ha sottratto l’umanità del vecchio secolo dalle terribili guerre, dai totalitarismi, dalla distruzione, che arrivavano per gli errori degli uomini. Il desiderio di noi credenti è di costruire per il prossimo millennio le prospettive del bene che Dio dà all’uomo e che l’uomo deve seguire, perché noi siamo chiamati ad essere misericordiosi, e anche gli altri troveranno la misericordia. Noi l’abbiamo trovata e quindi dobbiamo darla agli altri. Penso che questo tempio giocherà un ruolo importante nel mostrare Dio che ama. Il messaggio raccolto nel Diario di suor Faustina è stato capito dal mondo. Non solo dal mondo della gente semplice, ma anche dal mondo dei teologi, arriva un’ondata di accettazione. Non solo la Polonia vive la verità della sua connazionale, questa viene vissuta anche da altri stati. In particolare penso qui agli USA, Messico, Brasile, Italia e altri ancora. La Misericordia di Dio è oggi, per il mondo stanco e affaticato dal non-senso, un riscoprire Dio che dà il senso alla vita umana. Dio che è totalmente diverso dal mondo, perché non si fa affascinare dal potere e dalla forza, ma dal bene inesauribile. Dio che continuamente perdona, e non si stanca di perdonare, è la forza di cui il mondo necessita. Siamo contenti che è stata una delle nostre connazionali a ricordare tutto questo. Il giorno della sua canonizzazione è una grande festa, una festa proprio nella seconda domenica di Pasqua. E’ un giorno memorabile, con Dio che apre il suo cuore agli Apostoli, e ricorda che è pieno di misericordia.

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