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Pellegrini sulle orme di Pietro e Paolo

Paolo Romano

Non una semplice rievocazione, ma un vero e proprio viaggio alle radici della cristianità, con oltre 150 straordinari reperti archeologici e oggetti d’arte: è quanto propone la mostra “Pietro e Paolo. La storia, il culto, la memoria nei primi secoli”, allestita presso il Palazzo della Cancelleria di Roma e visitabile fino al 10 dicembre 2000. L’evento espositivo, promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici per la XV Giornata Mondiale della Gioventù e organizzato dal Meeting per l’amicizia tra i popoli in collaborazione con i Musei Vaticani, presenta opere mai prima riunite insieme. Cinque le sezioni: inizi del Cristianesimo a Roma; Aspetti della religiosità tardoromanica; Pietro e Paolo. Testimonianze; I volti, le idee; I luoghi della memoria. E sono proprio questi ultimi che contribuiscono a fare di Roma il centro della Cristianità motivando anche la nascita dei Giubilei: sin dall’inizio i fedeli hanno avuto desiderio di recarsi sulla tomba di Pietro, presso la Basilica Vaticana, sui luoghi del martirio di Paolo presso la Basilica delle Tre Fontane e presso quella dedicata all’Apostolo delle genti, fuori le mura. Degna di rilievo anche la Basilica Apostolorum sulla Via Appia, meglio nota con il nome di San Sebastiano: negli scavi sottostanti sono state trovate importanti tracce di un culto dedicato a Pietro e Paolo, risalente alla metà del III secolo. Attraverso i preziosi reperti in mostra è possibile ricostruire le tappe della presenza a Roma di entrambi i martiri, dall’impegno per diffondere il Vangelo, fino alle tragiche vicende del martirio. Grazie alla testimonianza, portata avanti fino al prezzo della vita, Pietro e Paolo diffusero la buona novella prima presso la comunità cristiana d’origine giudaica e poi nei vasti confini dell’Impero (il percorso della mostra si sviluppa cronologicamente fino al V secolo).
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