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Protagonisti nella casa di Pietro

+ Crescenzio Sepe

E’ con grande gioia che vi saluto a nome del Comitato Centrale del Grande Giubileo che, fin dall’inizio ha lavorato assieme al Pontificio Consiglio per i Laici, al Comitato Nazionale della GMG e all’Agenzia Romana per il Giubileo, per accogliervi qui a Roma. La vostra presenza è la testimonianza concreta di un Giubileo che si fa impegno e carità. Il vostro impegno nell’accogliere i giovani pellegrini è, come già lo è stato in questi mesi trascorsi, il migliore biglietto da visita dell’Anno Santo! In questi giorni, qui a Roma – ma anche fuori Roma – non si parla che di voi e del Giubileo dei giovani. Siete voi la notizia, la prima pagina di una Città dove la storia è di casa. Anzi: siete voi, già oggi, la storia di questa città perché, pur venendo da ogni parte del mondo, in essa non vi sentite di passaggio né tantomeno estranei. Il fatto è che per ognuno di voi Roma ha sempre un punto di approdo, che è la casa del Padre comune, del Successore di Pietro, Giovanni Paolo II. Dai quattro angoli della Terra avete imparato a cercarlo e, spesso, è stato Lui stesso che è venuto incontro a voi per il mondo. Ora è Lui che, dopo avervi invitato, vi attende sull’uscio di casa avendovi già scorto da lontano, avendo cominciato a sentire i vostri passi e a gioire del vostro arrivo. Senza un approdo qui, accanto alla tomba di Pietro, rischieremmo di essere spaesati, di amare a vuoto, di non dare pienezza alle attese, di disperdere la vita lungo le tante strade che portano fuori mano. Quella che percorrete voi oggi è invece la strada del Giubileo. E in questo incessante movimento spirituale di ritorno e di partenza dalla capitale del mondo cattolico di milioni e milioni di persone, io vedo rispecchiarsi in qualche modo la vostra storia e quella di tutti i pellegrini di questo Grande Giubileo del 2000. Sono certo che la preparazione, l’entusiasmo e le motivazioni che vi hanno portato sin qui sono tali da permettervi di cogliere questo ambizioso obiettivo. A voi, più degli altri, il Papa chiede di spalancare a Cristo la porta del vostro cuore, a vivere nell’amore per Lui e per i fratelli, ad essere solidali, a non praticare discriminazioni.

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