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  Il Sinodo romano

Dario Busolini

Dopo aver compiuto tra i primi e con perfezione le visite richieste per l’ottenimento dell’indulgenza giubilare, Benedetto XIII si dedicò alla realizzazione di un progetto cui teneva molto da tempo: il cosiddetto Concilio provinciale romano. Si trattò di una specie di Sinodo italiano, al quale presero parte Cardinali, Vescovi e prelati provenienti in gran parte dal centro sud della penisola. Il Papa lo aprì nella storica sede del Laterano, non per andare in cerca di innovazioni, piuttosto per dare un esempio a tutti i Vescovi, esortandoli così ad indire anche loro concili provinciali e diocesani per ristabilire la disciplina ecclesiastica. Questo Sinodo si concluse con una serie di utili disposizioni che ribadivano il dovere dei Vescovi e dei parroci di predicare, curare l’istruzione cristiana dei fanciulli e far sì che tali prediche fossero adatte al grado d’intelligenza degli ascoltatori, nonché l’obbligo della visita annuale della diocesi da parte del Vescovo, il quale era tenuto a provvedere alla scelta di vicari generali di buone qualità e al controllo dei requisiti di quanti volevano ricevere l’ordinazione sacerdotale. Ancora, i Vescovi intervenuti ribadirono la necessità di provvedere ad una giusta distribuzione dei benefici e dei canonicati, far sì che in tutte le chiese ed istituti ecclesiasiastici si tenesse una regolare contabilità scritta. Decretarono che gli ecclesiastici di ogni ordine e grado conducessero una vita conforme al loro stato, che le feste fossero sempre santificate, che presuli e parroci non svicolassero dall’obbligo di risiedere nelle rispettive diocesi e parrocchie, che non mancassero di indire le doverose conferenze pastorali e si curassero di tenere concili provinciali e diocesani ogni tre anni. Papa Benedetto, però, non curò a sufficienza l'esecuzione pratica di questi opportuni provvedimenti, che restarono quasi tutti sulla carta.

I Papi del Giubileo00000

Benedetto XIII (1724-1730)

È un domenicano e si chiama Pier Francesco Orsini. Vescovo di Benevento, è eletto il 29 maggio del 1724. Continua la lotta contro il giansenismo, cerca di rendere più rigida la vita degli ecclesiastici facendo costruire addirittura un carcere speciale per i preti che violano i canoni disciplinari. È di santa vita e tutto dedito alle funzioni religiose. Canonizza San Luigi Gonzaga, Stanislao Kostka, Giovanni della Croce, Giovanni  Nepomuceno e Margherita da Cortona. Si reca due volte a visitare la sua diocesi di Benevento tenendovi anche un concilio provinciale. Nel 1725, durante l'Anno Santo, convoca a Roma un Concilio particolare che dura solo un mese. Per il Giubileo del 1725 fa costruire la scalinata di Piazza di Spagna.

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