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La Croce per le strade di Roma

David Murgia

La Croce della Giornata Mondiale della Gioventù per le strade di Roma. La Via Crucis presieduta dal Cardinale Vicario di Roma il 18 agosto scorso, si è snodata dall’Ara Coeli ed è arrivata fino al Colosseo, dove si è conclusa con un messaggio ed un invito ai giovani del Cardinale Camillo Ruini. Lungo il percorso, solo una piccola rappresentanza dei partecipanti al Giubileo dei Giovani ha accompagnato la Croce, mentre gli altri hanno celebrato la Via Crucis nelle parrocchie di riferimento, e nelle diocesi di accoglienza. Lungo le strade di Roma, insieme al Cardinale Ruini, c’erano anche i 300 giovani provenienti da paesi che hanno vissuto o tutt’ora stanno vivendo situazioni belliche, segnate dalla sofferenza e dal dolore. Per consentire loro di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, è stato istituito uno speciale ‘fondo di ­solidarietà’. I giovani hanno portato durante il corteo che accompagnava la Via Crucis, i ritratti dei tanti testimoni della fede delle diverse Chiese locali. Per questo Anno Santo, Giovanni Paolo II ha voluto aggiungere ai tradizionali segni giubilari, anche la “Commemorazio-ne dei nuovi martiri”. I testimoni della fede del XX secolo sono stati ricordati dal Santo Padre in una solenne celebrazione al Colosseo lo scorso maggio. La Croce è stata portata lungo le vie del centro di Roma e le soste alle 14 stazioni sono state accompagnate da meditazioni, preghiere, e animate da canti liturgici. Inoltre alla fine di ogni stazione è seguita una preghiera-testimonianza di un giovane partecipante. Ha aperto la Via Crucis la testimonianza di un giovane tedesco, a cui sono seguite quelle di giovani provenienti dal Salvador, dall’Italia, dall’Indonesia, dalla Spagna, dagli Stati Uniti, dalla Palestina, dalle Filippine, dal Ruanda, dalla Francia, dalla Bolivia, dalla Polonia e dalla Guinea. Per il Mozambico ha parlato un ragazzo che ha raccontato la sua esperienza. “Quando il mio villaggio – ha raccontato - è stato sommerso dalle acque, anch’io cercavo consolazione come le pie donne. Credo che nell’amore possiamo ricominciare a vedere la luce della resurrezione per il mio paese e per l’Africa”.
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