13
e latino (
fidelis
) âÂÂ, san Cirillo di Gerusalemme
esalterà la dignità del cristiano, che riceve il nome
stesso di Dio: ambedue sono chiamati âÂÂfedeliâÂÂ.
8
SantâÂÂAgostino lo spiegherà così: « LâÂÂuomo fede-
le è colui che crede a Dio che promette; il Dio
fedele è colui che concede ciò che ha promesso
allâÂÂuomo ».
9
11.âÂÂUn ultimo aspetto della storia di Abramo
è importante per capire la sua fede. La Parola di
Dio, anche se porta con sé novità e sorpresa, non
risulta per nulla estranea allâÂÂesperienza del Patriar-
ca. Nella voce che si rivolge ad Abramo, egli rico-
nosce un appello profondo, inscritto da sempre
nel cuore del suo essere. Dio associa la sua pro-
messa a quel âÂÂluogoâ in cui lâÂÂesistenza dellâÂÂuomo
si mostra da sempre promettente: la paternità ,
il generarsi di una nuova vita â « Sara, tua mo-
glie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco »
(
Gen
17,19). Quel Dio che chiede ad Abramo di
affidarsi totalmente a Lui si rivela come la fonte
da cui proviene ogni vita. In questo modo la fede
si collega con la Paternità di Dio, dalla quale sca-
turisce la creazione: il Dio che chiama Abramo
è il Dio creatore, Colui che « chiama allâÂÂesisten-
za le cose che non esistono » (
Rm
4,17), Colui
che « ci ha scelti prima della creazione del mon-
do⦠predestinandoci a essere suoi figli adottivi »
(
Ef
1,4-5). Per Abramo la fede in Dio illumina le
più profonde radici del suo essere, gli permette
8
âÂÂCfr
Catechesis
V, 1:
PG
33, 505A.
9
In Psal.
32, II, s. I, 9:
PL
36, 284.