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La fede coglie nellâÂÂamore di Dio manifestato in
Gesù il fondamento su cui poggia la realtà e la
sua destinazione ultima.
16.âÂÂLa prova massima dellâÂÂaffidabilità dellâÂÂamo-
re di Cristo si trova nella sua morte per lâÂÂuomo.
Se dare la vita per gli amici è la massima pro-
va di amore (cfr
Gv
15,13), Gesù ha offerto la
sua per tutti, anche per coloro che erano nemici,
per trasformare il cuore. Ecco perché gli evan-
gelisti hanno situato nellâÂÂora della Croce il mo-
mento culminante dello sguardo di fede, perché
in quellâÂÂora risplende lâÂÂaltezza e lâÂÂampiezza dellâÂÂa-
more divino. San Giovanni collocherà qui la sua
testimonianza solenne quando, insieme alla Ma-
dre di Gesù, contemplò Colui che hanno trafitto
(cfr
Gv
19,37): «Chi ha visto ne dà testimonianza
e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il
vero, perché anche voi crediate » (
Gv
19,35). F.
M. Dostoevskij, nella sua opera
LâÂÂIdiota
, fa dire al
protagonista, il principe Myskin, alla vista del di-
pinto di Cristo morto nel sepolcro, opera di Hans
Holbein il Giovane: «Quel quadro potrebbe an-
che far perdere la fede a qualcuno ».
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Il dipinto
rappresenta infatti, in modo molto crudo, gli ef-
fetti distruttivi della morte sul corpo di Cristo.
E tuttavia, è proprio nella contemplazione della
morte di Gesù che la fede si rafforza e riceve una
luce sfolgorante, quando essa si rivela come fede
nel suo amore incrollabile per noi, che è capa-
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âÂÂParte II, IV.