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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE 
DEL SOMMO PONTEFICE

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ 
GIOVANNI PAOLO II IN AZERBAIGIAN E BULGARIA

Beatificazione dei Servi di Dio:
Kamen Vitchev
Pavel Djidjov
Josaphat Chichkov

Vicev-Dzjidzjov-Siskov 

26 maggio 2002

1. Kamen Vicev

Petâr Vicev è nato in Bulgaria – nel villaggio Strem, diocesi di Tracia, regione di Burgas – il 23 maggio 1893 da genitori ortodossi. L'8 settembre del 1910 entra come aspirante nella Congregazione degli Assunzionisti, nella piccola città di Gemp, vicino a Luven in Belgio. In quel periodo prende il nome di Kamen con il quale è conosciuto. Nel 1912 inizia i suoi studi teologici nella citta di Luven, dove studia fino all'estate del 1918. Quindi viene nominato insegnante nel collegio“Sant'Agostino” in Plovdiv e più tardi nel piccolo seminario Kum-Kapu ad Instanbul. Proprio in questa città il 22 dicembre 1921 è ordinato sacerdote di rito orientale.

Dopo aver difeso la tesi in teologia nell'Università di Strasburgo nel 1930, è nominato professore di filosofia nel collegio “Sant'Agostino” in Plovdiv. Spesso viene invitato a far lezione sui temi riguardanti la gioventù e la vita pubblica. È collaboratore del giornale “Veritas” e della rivista “Le ricerche bizantine”.

Il 4 luglio1952 è arrestato dalla milizia comunista ed è denunciato come capo dello spionaggio cattolico che opera contro la sicurezza dello Stato. Non si hanno più notizie di lui fino al 20 settembre 1952, quando i giornali pubblicano sulle prime pagine l'atto di denuncia contro 40 persone accusate di essere spie contro il potere pubblico e di svolgere spionaggio in favore dei servizi segreti francesi e del Vaticano. Padre Kamen Vicev è inserito nella lista come primo organizzatore di questo spionaggio.

 

2. Pavel Dzjidzjov 

Giuseppe Dzjidzjov è nato in Bulgaria, nella città di Plovdiv, diocesi di Plovdiv, il 19 luglio 1919, in una famiglia con zelanti genitori cattolici di rito latino. Nel 1926 diventa allievo della scuola degli Assunzionisti “Sant'Andrea” in Plovdiv. Dal 1931 fino al 1938 studia nel collegio “Sant' Agostino” di Plovdiv.

Il 2 febbraio 1938 entra come aspirante Assunzionista a Noseroa (Francia) e gli viene dato il nome Paolo (Pavel), con il quale è conosciuto da quel momento in poi. Studia filosofia e teologia a Lormoa, vicino a Parigi, fino al 1942. Lo stesso anno fa la sua Professione con i voti perpetui.

Costretto da una malattia a rientrare in Bulgaria, continua come studente irregolare i suoi studi teologici. Il 26 gennaio 1945 è ordinato sacerdote di rito latino a Plovdiv. È mandato, come sacerdote, nella città di Varna, dove studia economia e scienze sociali con lo scopo di occuparsi più tardi delle varie attività relative alle case e alla gestione economica della missione. Padre Paolo è uno studente molto bravo e attivo, ed esercita una grande influenza sugli altri studenti. Non nasconde mai le sue idee e convinzioni anticomuniste, e quindi proprio per questo viene seguito da vicino dai servizi segreti della nuova dirigenza dello Stato.

I suoi superiori gli affidano l'incarico di economo del collegio “Sant'Agostino” in Plovdiv e più tardi lo nominano economo del Vicariato Orientale. Seguito costantemente dalla milizia, durante la notte del 4 luglio 1952 viene arrestato nel seminario degli Assunzionisti a Plovdiv, insieme con Padre Kamen Vicev. Padre Pavel Dzjidjov è il secondo nella lista dei denunciati.

 

3. Josaphat Siskov

Rober Matej Siskov è nato il 9 febbraio 1884 in Plovdiv (allora Filippopoli) da una famiglia di zelanti cattolici. All'età di nove anni, nel settembre del 1893, Rober Matej entra nella scuola in Kara-Agac, poco distante da Odrin. Il 29 aprile1900, a soli 16 anni, diventa aspirante Assunzionista a Fanarachi in Turchia e gli viene dato il nome di Josaphat, con il quale è conosciuto da allora in poi. 

Nel 1904 soggiorna nella città di Luven per poter continuare i suoi studi in filosofia e in teologia. Proprio qui l'11 luglio 1909 è ordinato sacerdote di rito latino. Dal 1914 fino al 1919, durante la Prima Guerra Mondiale, è insegnante nel collegio “Sant'Agostino” in Plovdiv. Nel mese di luglio del 1929 è nominato direttore del piccolo seminario “Santi Cirillo e Metodio” nella citta di Jambol, dove studiano allievi di tutti e due i riti, orientale e latino.

Aperto alle novità tecniche, è la prima persona di Jambol che possiede ed usa la macchina da scrivere con i caratteri in cirillico, inserisce il cinema nella formazione degli allievi e organizza serate per i giovani, che per la prima volta, grazie a lui, possono ascoltareil grammofono.

Ospite privilegiato del seminario è Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, in quel tempo Visitatore Apostolico (Rappresentante Pontificio) in Bulgaria: a lui piaceva visitare il seminario e rimaneva ammirato dell'attività che in esso si svolgeva. 

Nel 1937 viene nominato Superiore provinciale di Varna, dove rimane fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948, quando i sacerdoti stranieri furono costretti a lasciare la Bulgaria, Padre Josaphat è nominato parroco in Varna. Qui è arrestato dalla milizia nel dicembre del 1951. Quasi per un anno intero gli Assunzionisti non hanno nessuna notizia circa il destino del loro confratello, fino al momento in cui sui giornali venne pubblicato l'atto di denuncia contro 40 persone. Tutti erano denunciati per spionaggio e cospirazione contro il “Potere del popolo”. Tra loro figura anche il nome di Padre Josaphat Siskov, che è stato denunciato come “una delle più vecchie spie”. 

Per tutti e tre venne emessa la sentenza di morte il3 ottobre 1952 e vennero fucilati nella notte tra l'11 e il 12 novembre 1952 a Sofia, insieme con il beato Vescovo Eugenio Bossilkov. Fino ad oggi non si sa in quale posto nel cimitero di Sofia siano stati sepolti.  

***

Con i loro talenti di educatori e formatori hanno risvegliato moltissime vocazioni e sono riusciti a formare numerosi futuri sacerdoti e monaci. La loro fede e la loro tenacia contro la persecuzione della polizia sono unanimemente riconosciuti dai loro allievi e studenti (cattolici, ortodossi, armeni, ebrei, musulmani), dai loro parrocchiani, dalle sorelle che hanno aiutato, dai loro amici in carcere, dai loro confratelli e da tutti quelli che hanno sopportato le conseguenze della “discesa della cortina di ferro” e la lotta senzapietà contro la Chiesa. 

Questi sacerdoti, appartenenti a riti diversi e fedeli discepoli di San Pietro, sono uniti per sempre nella testimonianza del martirio e offrono oggi a tutti un segno luminoso per l'unità della Chiesa.

Omelia di Giovanni Paolo II

 

  

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