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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE 
DEL SOMMO PONTEFICE  

VISITA PASTORALE AL SANTUARIO 
DELLA BEATA VERGINE DEL S. ROSARIO DI POMPEI 

CELEBRAZIONE DEL ROSARIO 
PER LA PACE NEL MONDO

PRESIEDUTA 
DAL SANTO PADRE

GIOVANNI PAOLO II

PONTIFICIO SANTUARIO 
DELLA BEATA VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI 
7 OTTOBRE 2003

 

PRESENTAZIONE    

 

Il 21 ottobre 1979, ad un anno dall'inizio del suo Pontificato, Giovanni Paolo II fece la sua prima visita apostolica a Pompei. L'anno successivo (26 ottobre 1980) ci sarebbe stata la Beatificazione di Bartolo Longo.

Il Successore di Pietro torna oggi - 7 ottobre 2003 - a Pompei a conclusione del suo venticinquesimo di Pontificato. Viene in occasione della festa della Vergine del Santo Rosario, in ideale collegamento con la luminosa giornata del 16 ottobre dello scorso anno, quando, avendo accanto a sé, in Piazza San Pietro, l'icona della Madonna di Pompei, firmò la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae e proclamò l'Anno del Rosario.

Pompei è esultante per questo momento di grazia.

L'Anno del Rosario ha prodotto una diffusa riscoperta di questa preghiera, facendola apprezzare come percorso contemplativo, immersione nel Mistero, via di annuncio della fede.

A Pompei il Rosario è "di casa". Tutto, qui, fa da cornice a questa preghiera.

Suggestivo è lo sfondo dell'antica Città distrutta dal Vesuvio, simbolo della tragedia umana, ma anche spazio di cultura e di incontro tra i popoli. Sui resti della Pompei archeologica - Città quasi "risorta" dalle sue ceneri - la spiritualità del Rosario si delinea quale annuncio di Cristo, risurrezione e vita dell'uomo. 

La Pompei mariana ha il suo centro nello splendido Santuario eretto dal Beato Bartolo Longo, tempio che è tutto un invito al Rosario come scuola di Maria, ai cui piedi impariamo ad entrare, passo dopo passo, nel Mistero di Cristo.

Stimolante anche il grande complesso di carità, che il Beato realizzò a favore dei bambini nell'opera per gli orfani e i figli dei carcerati. Oggi, nel solco di quell'opera, Pompei è impegnata in vari ambiti di solidarietà. Nasce, intitolato a Giovanni Paolo II, il Centro per il Bambino e la Famiglia.

Significativo infine il Monumento alla Pace universale, come Bartolo Longo volle denominare la facciata del Santuario.

Il Rosario per la pace che il Papa viene a recitare a Pompei si incastona in questo scenario.

Benvenuto, Santità. Auguri per la felice conclusione del suo venticinquesimo di Pontificato. La Vergine del Rosario Le ottenga ancora a lungo energie da spendere a servizio del Regno di Dio.

  

STRUTTURA

 

I. Introduzione

La celebrazione inizia con il canto, mentre il Santo Padre raggiunge il sagrato della basilica. Quindi S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Delegato Pontificio per il Santuario della Beata Vergine Maria di Pompei, rivolge al Santo Padre un indirizzo di saluto.

Il canto dell'invocazione tratta dal Salmo 69: "Deus in adiutorium meum intende" pone l'assemblea di fronte a Dio e gli chiede umilmente di venire incontro alla sua indigenza; la monizione introduttiva del Santo Padre contestualizza il momento di preghiera. L'orazione, tratta dal Messale della Beata Vergine Maria (formulario Santa Maria di Cana), raccoglie le intenzioni di preghiera dell'assemblea e apre alla contemplazione dei misteri della vita pubblica di Cristo. 

II. Meditazione dei misteri del Rosario

Saranno meditati i misteri della luce. La recita di ogni mistero si articola in nove sequenze:

- enunciazione del mistero; 
- proclamazione del Vangelo
: un lettore proclama il brano evangelico che narra l'evento oggetto della meditazione; 
- pausa di silenzio
: l'assemblea medita il mistero; 
- breve monizione
: l'assemblea è invitata a pregare per un continente; 
- canto di un ritornello
: un rappresentante del continente durante il canto accende uno dei cinque ceri posti dinanzi all'icona della Vergine; 
- preghiera del Signore
: in successione, un laico adulto, un padre di famiglia, un giovane, un religioso, un presbitero, pronunciano la prima parte del Padre nostro, preghiera che sta a fondamento della meditazione cristologico-mariana. L'assemblea interviene con la recita della seconda parte; 
- dieci "Ave Maria"
: sono l'elemento più corposo del Rosario; vengono recitate in successione da una fedele adulta, una madre di famiglia, una giovane, una religiosa, un seminarista. Per esplicitare il baricentro che è il nome di Gesù e per evocare il mistero che si sta meditando, viene aggiunta alla prima parte dell'Ave Maria la clausola cristologica. L'assemblea interviene recitando la preghiera ecclesiale Santa Maria; 
- lode alla Trinità
: la dossologia trinitaria, culmine della contemplazione dei misteri, viene cantata dal coro e dall'assemblea stando in piedi; 
- preghiera conclusiva del mistero
: per esprimere con maggiore efficacia il legame del Rosario con la vita cristiana, la guida e l'assemblea pronunciano la preghiera volta ad ottenere i frutti specifici della meditazione di quel mistero;

III. Discorso del Santo Padre

Terminata la recita del Rosario, il Santo Padre rivolge la sua parola ai fedeli presenti.

IV. Recita della Supplica alla Beata Vergine

Il Delegato Pontificio introduce con brevi parole la recita della Supplica, scritta dal Beato Bartolo Longo nel 1883. Essa invoca la Vergine Maria come Regina delle Vittorie e Madre di misericordia. Viene recitata da tutta l'assemblea.

V. Venerazione dell'icona della Beata Vergine del Rosario

Conclusa la Supplica e detta l'invocazione al Beato Bartolo Longo, il coro e l'assemblea cantano la Salve Regina, mentre alcuni rappresentanti dei cinque continenti recano mazzi di fiori e il Delegato Pontificio incensa l'icona.

VI. Benedizione del Santo Padre

Il Santo Padre conclude la celebrazione con la benedizione apostolica.

VII. Canto finale

Mentre il Santo Padre lascia il sagrato della basilica, il coro e l'assemblea eseguono il canto finale.

 

         

 

  

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