The Holy See Search
back
riga

UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE 
DEL SOMMO PONTEFICE

VISITA DEL PATRIARCA ECUMENICO BARTOLOMEO I
AL SUCCESSORE DELL’APOSTOLO PIETRO

28 GIUGNO – 2 LUGLIO 2004 

 

Nei fedeli ed in tutti coloro che operano affinché la Chiesa torni a respirare con i suoi due polmoni, l’orientale e l’occidentale, non si è spenta l’emozione profonda suscitata dall’abbraccio tra Papa Paolo VI ed il Patriarca Athenagoras I, quarant’anni orsono, sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme. Per commemorare degnamente tale evento, che fa parte della storia della Chiesa, e costituisce un segno emblematico della ricerca della comunione tra Oriente ed Occidente, Papa Giovanni Paolo II ha rivolto al Patriarca Ecumenico l’invito, accolto con gioia, di ricordare insieme con lui l’anniversario, nel quadro solenne della Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in quest’anno 2004. 

Lo scambio di Delegazioni tra la Santa Sede ed il Fanar per le rispettive feste patronali, la reciproca partecipazione alla preghiera, che riabitua a vivere fianco a fianco, esprime oggi, in questa Liturgia Eucaristica presieduta dal Santo Padre con la partecipazione del Patriarca ecumenico, anche la volontà di Roma e di Costantinopoli di riaffermare l’impegno preso da Papa Paolo VI e dal Patriarca Athénagoras. Essi, docili all’ispirazione del Signore e del suo Spirito di Sapienza, avevano scelto di ritrovarsi dopo secoli nella terra di Gesù con l’intento di avviare un dialogo onesto e sincero. Consapevoli degli ostacoli, che impedivano e purtroppo ancora si frappongono alla piena unità, essi vollero affermare con il loro ritrovarsi che la legge evangelica della carità è la sola capace di sostenere con perseveranza e fiducia il cammino verso la verità. Papa Giovanni Paolo II ed il Patriarca Bartolomeo confermano oggi che quel momento di grazia a Gerusalemme, il 5 e 6 gennaio 1964, non è stato vano, e che il suo messaggio continua ad infondere coraggio e speranza nel cammino di comunione intrapreso dai cristiani d’Oriente e d’Occidente. «Dio non accoglie il sacrificio di chi è in discordia, anzi comanda di ritornare indietro dall’altare e di riconciliarsi prima con il fratello. Solo così le nostre preghiere saranno ispirate alla pace e Dio le gradirà. Il sacrificio più grande da offrire a Dio è la nostra pace e la fraterna concordia, è il popolo radunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (San Cipriano, De Dominica oratione, 23: csel3, 284-285).

* * * *

Il 1° luglio 2004, il Patriarca ecumenico, Sua Santità Bartolomeo I, presiederà una solenne Liturgia Eucaristica nella chiesa intitolata a San Teodoro Megalomartire,  destinata da Papa Giovanni Paolo II all’uso liturgico della Comunità greca ortodossa di Roma, secondo la promessa di Papa Paolo VI al Patriarca Athenagoras. Questo gesto di condivisione ecclesiale di un edificio di culto la cui edificazione risale alla metà del VI secolo, epoca in cui non si era ancora consumata la tragica divisione tra Oriente ed Occidente,  traccia un nuovo segmento della grandiosa visione dei due Pellegrini di Gerusalemme: il santo calice elevato insieme al Signore per la sua gloria.  

 

top