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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
DEL SOMMO PONTEFICE
 

 

PRESENTAZIONE 

 

Questa sera con la celebrazione dei Primi Vespri della I Domenica di Avvento, presieduti dal Santo Padre Benedetto XVI nella Basilica Vaticana, iniziamo il nuovo anno liturgico.  

I testi della liturgia romana ci invitano ad avere uno spirito di vigilante attesa, di attenta preghiera, di lode esultante e una volontà decisa di andare incontro al Signore che viene.            

Con il tempo di Avvento la Chiesa, sempre in cammino, inizia un nuovo “anni circulus”, un ciclo annuale, nel quale celebra tutto il mistero di Cristo, dall’Incarnazione alla Pentecoste e all’attesa del ritorno del Signore (cf. Sacrosanctum Concilium n. 102). «Il tempo di Avvento - in particolare - ha una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi» (Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario n. 39).

In questo tempo di grazia la Chiesa, rileggendo le profezie e gli oracoli messianici, rivive, guidata dallo Spirito Santo, la lunga attesa dei secoli che ha preceduto l’Incarnazione. Essa, con la certezza della fedeltà del Padre alle promesse, celebra la sua speranza nel compimento della salvezza, che è anche desiderio nascosto dell’intera umanità; con gli occhi fissi nel suo Signore, sempre presente in mezzo a noi, attende la sua definitiva venuta alla fine dei tempi (cf. Mt 28, 20; At 1, 11). 

* * * 

Per meglio vivere lo spirito dell’Avvento, secondo quanto prevedono i Principi e norme per la Liturgia delle Ore, i due salmi e il cantico sono introdotti da una breve e appropriata monizione; ugualmente, secondo lo spirito della liturgia, ai salmi ed al cantico seguono le rispettive orazioni, ispirate ai testi biblici e alle antifone proprie. Ciò allo scopo di aiutare l’assemblea e il singolo fedele a «comprendere i salmi e trasformarli in preghiera cristiana».

Con il cantico di Maria di Nazaret, la Madre del Salvatore, che la liturgia del tempo di Avvento presenta come modello della Chiesa, esprimiamo la certezza dell’adempimento delle promesse di Dio “di generazione in generazione”. Colei, che ha atteso ed ha accolto con ineffabile amore il suo Figlio, diventa il modello dei fedeli che si preparano per andare incontro al Salvatore che viene «vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode» (cf. Paolo VI, Marialis Cultus n. 4).  

Con l’antica invocazione della Chiesa “Maranà tha” (cf. 1Cor 16, 22), “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22, 20), che risuona nella preghiera d’intercessione, manifestiamo la certezza della nostra speranza nel suo ritorno: “Sì, verrò presto!” (Ap 22, 20).  

Con la Preghiera del Signore rinnoviamo il desiderio del compimento delle promesse e con tutta la Chiesa in questo tempo di Avvento osiamo dire: “Venga il tuo Regno!”.

       

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