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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE 
DEL SOMMO PONTEFICE  
   

CELEBRAZIONE DELLA PENITENZA

11 aprile 2006
MARTEDÌ SANTO

  

PRESENTAZIONE

   

“Contempliamo ormai vicini i giorni della Pasqua di morte e risurrezione, che segna la sconfitta dell’antico avversario e l’evento stupendo della nostra redenzione” (cf. Prefazio II della Passione del Signore).

Il tempo immediato di preparazione alla Pasqua del Signore, a conclusione dell’itinerario penitenziale della Quaresima, è stato tradizionalmente vissuto nella Chiesa come momento propizio per la riconciliazione penitenziale, in modo che tutti i fedeli giungano purificati alla celebrazione dei sacramenti pasquali.

Seguendo questa indicazione della tradizione ecclesiale, anche oggi la Basilica Vaticana diventa spazio benedetto di perdono e di salvezza, con una celebrazione della Penitenza, secondo il Rito per la Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale.

La celebrazione è presieduta, per incarico del Santo Padre Benedetto XVI, da S. E. il Cardinale James Francis Stafford, Penitenziere Maggiore. Sono presenti per le confessioni i Penitenzieri delle Basiliche di Roma.

Si tratta di una celebrazione comunitaria, che esprime la consapevolezza del bisogno di chiedere perdono per i propri peccati, davanti a Cristo Crocifisso e Risorto, dalle cui piaghe siamo stati guariti (cf. 1Pt 2, 25), Pasqua della nostra salvezza, sorgente della misericordia e della grazia, come membri della Chiesa “santa e sempre bisognosa di purificazione” (Lumen Gentium n. 8). 

Si compie nella luce e nella forza della Parola di Dio proclamata: invito alla conversione e annunzio di misericordia, espressione della volontà del Padre, che chiama tutti a confrontarsi con i suoi precetti; memoria dell’esempio di Cristo, il solo Santo, che ha dato la sua vita per noi e ci ha redenti con il sangue prezioso; dono dello Spirito, che purifica e rinnova tutte le membra del Corpo di Cristo.

È momento di intensa e corale preghiera ecclesiale che prepara, nel pentimento e nell’invocazione del perdono, la confessione individuale, e si trasforma in gioioso e partecipato rendimento di grazie per l’amore del Padre, la vittoria di Cristo, l’effusione dello Spirito Santo, che si rinnovano in questo sacramento della riconciliazione, della pace e della gioia.

 

Il Rito si svolge in quattro momenti.

I Riti iniziali, caratterizzati da una severa sobrietà, comprendono la processione silenziosa, la sosta e la preghiera colletta davanti al Crocifisso.

Nella Liturgia della Parola si legge il testo della Prima lettera di Pietro 2, 20-25, si canta il salmo 51, accorata preghiera di pentimento che chiede il rinnovamento interiore, e dopo la acclamazione si proclama la pericope del Vangelo di Marco 10, 32-34.42-45 che presenta la missione del Figlio dell’uomo, venuto per servire e dare la vita in riscatto per molti. Segue l’omelia.

Il Rito della riconciliazione comprende la formula della confessione generale dei peccati, seguita da alcune invocazioni di perdono, e si conclude con la preghiera del Signore. Segue durante un congruo spazio di tempo il momento della confessione e della assoluzione sacramentale individuale, per la quale sono a disposizione i confessori nei propri luoghi. Durante questo tempo si cantano salmi ed invocazioni di perdono. Concluse le confessioni individuali, dopo una breve esortazione del Presidente a compiere opere buone, tutta l’assemblea rende grazie con il salmo 102 e con la preghiera finale di ringraziamento, detta dal Presidente.

I Riti conclusivi comprendono la benedizione ed il congedo.

 

“Orsù, dunque, venite voi tutte stirpe umane, voi immerse nei peccati: Ricevete la remissione dei peccati. Sono io, infatti, la vostra remissione: sono io la Pasqua della salvezza; io l’Agnello immolato per voi, io il vostro riscatto, io la vostra vita, io la vostra luce, io la vostra salvezza, io la vostra risurrezione, io il vostro Re” (dall’Epilogo dell’Omelia pasquale di Melitone di Sardi).

 

  

            

  

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