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Sr. ELENA MARIA MANGANELLI, O.S.A.
VIA CRUCIS
LECCETO (SIENA) 2011

DECIMA STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti

Gesù resta nudo per rivestire noi della veste di figli

 

V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 23 - 24

I soldati poi... presero le vesti di Gesù, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: “Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte”... E i soldati fecero così.

Gesù resta nudo. L’icona di Cristo spogliato delle vesti è ricca di risonanze bibliche: ci riporta alla nudità innocente delle origini e alla vergogna della caduta.(35)
Nell’innocenza originaria la nudità era la veste di gloria dell’uomo: la sua amicizia trasparente e bella con Dio. Con la caduta, l’armonia di quella relazione s’infrange, la nudità soffre vergogna e porta in sé il ricordo drammatico di quella perdita.
Nudità è sinonimo di verità dell’essere.
Gesù, spogliato delle sue vesti, tesse dalla Croce l’abito nuovo della dignità filiale dell’uomo. Quella tunica senza cuciture resta lì, integra per noi: la veste della sua figliolanza divina non si è lacerata, ma, dall’alto della Croce, è a noi donata.

Umile Gesù,
davanti alla tua nudità
scopriamo l’essenziale
della nostra vita e della nostra gioia:
essere in te figli del Padre.
Ma confessiamo pure la resistenza
ad abbracciare la povertà come dipendenza dal Padre,
e ad accogliere la nudità come abito filiale.

Vieni, Spirito di Verità,
aiutaci a riconoscere e benedire
in ogni spogliamento che soffriamo
un appuntamento con la verità del nostro essere,
un incontro con la nudità redentrice del Salvatore,
un trampolino di lancio
verso l’abbraccio filiale col Padre!

 

Tutti:

Pater noster, qui es in cælis:
sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo.

Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas
cordi meo valide.

 

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35 Gen 2, 25; 3, 7.
    
   

 

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana

 
 

 

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