The Holy See Search
back
riga

GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE NEL MONDO
ASSISI, 24 gennaio 2002

Luce di speranza  

 

Mai più violenza!
Mai più guerra!
Mai più terrorismo!
In nome di Dio ogni religione porti sulla terra
Giustizia e Pace,
Perdono e Vita,
Amore!

 Significato della giornata   
  

1. Un mondo reso più fragile dalla violenza e dal terrorismo  

I luttuosi eventi che nel mese di settembre 2001 hanno sconvolto il mondo, proprio all'inizio del terzo millennio, seminando violenza e odio, guerra e ritorsione, hanno rotto l’incantesimo di una società che si sentiva progredita e libera e che ad un tratto si è ritrovata fragile, divisa, minacciata.

Gli atti terroristici, che hanno abbattuto e danneggiato alcuni dei luoghi ritenuti simboli della potenza economica e militare, hanno toccato i cuori di tutti ed hanno messo in luce la fragilità della situazione mondiale, mostrando il pericolo di considerare l'intera vicenda come uno scontro fra l’occidente e il terzo mondo, o, peggio ancora, come la contrapposizione fra il mondo islamico e altre religioni, specialmente quella cristiana, maggioritaria nelle nazioni del primo mondo.

  

2. Il grido della pace nel cuore dei credenti 

Al di là dalla scontata e quasi unanime condanna del terrorismo, trattandosi di una minaccia della convivenza e dei diritti degli uomini e dei popoli in ogni parte della terra, i tragici eventi del settembre 2001 hanno provocato, negli spiriti più lucidi, specialmente tra i credenti delle varie religioni, alcune salutari reazioni.

-       Anzitutto la condanna del terrorismo, ma anche della ritorsione e della guerra, che portano con sé sempre odio e violenza e seminano ovunque morte e dolore.

-       Inoltre, il desiderio di testimoniare insieme che le religioni sono impegnate a favorire nel mondo un clima di pace, di giustizia e d’intesa fra i credenti, evitando ad ogni costo le contrapposizioni fra le varie fedi religiose e la strumentalizzazione delle varie credenze come giustificazione della guerra e della violenza.

-       Infine i credenti delle varie religioni, con il cuore illuminato dallo spirito religioso che favorisce ovunque la fraternità degli uomini e delle donne di questo mondo, hanno sentito profondamente quanto siano ancora aperte e sanguinanti le piaghe dell’ingiustizia, i conflitti etnici e sociali, le violenze della guerra, la sopraffazione dei diritti degli uomini e dei popoli, fonte di sofferenze e di povertà endemiche, di mancanza di lavoro e di dignità, di grandi migrazioni e di minacciosi conflitti sempre in agguato.

  

3. Un impegno corale delle religioni davanti al mondo  

Davanti a questo panorama mondiale tre sono i grandi impegni nei quali i Rappresentanti delle varie Religioni hanno trovato quasi spontaneamente negli ultimi mesi un’ideale convergenza che spesso hanno testimoniato nelle diverse nazioni del mondo.

           - Prima di tutto, un accresciuto senso del valore della pace come dono di Dio, da implorare sempre con maggiore fiducia, secondo la prassi e la tradizione di ciascuna religione.

           - Inoltre, il desiderio di manifestare solidarietà nella preghiera, unendosi, per quanto è possibile, gli uni con gli altri, in una corale implorazione di pace.

           - Infine, l’urgenza di testimoniare insieme l’impegno per la pace e la giustizia, sia nella convivenza quotidiana, che nelle grandi scelte della vita politica e sociale. Testimonianza che il mondo secolarizzato e lontano dalla religione spesso richiede e di cui si sente bisognoso.  

  

4. L’appello di Giovanni Paolo II  

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, che fin dall’inizio dei luttuosi eventi del settembre scorso ha condannato il terrorismo e ha esortato tutti alla pace, alla giustizia e al perdono, con la sua autorità morale, riconosciuta in tutto il mondo, ha interpretato i desideri di molti invitando i cattolici ad una giornata di digiuno e di preghiera in favore della pace - giornata che si è svolta il 14 dicembre 2001 durante l’Avvento con un’intensa partecipazione - e i Rappresentanti delle Religioni del mondo a compiere un pellegrinaggio di preghiera nella città di Assisi. “ Vorrei annunciare che è mia intenzione invitare i Rappresentanti delle Religioni del mondo a venire ad Assisi il 24 gennaio 2002 a pregare per il superamento delle contrapposizioni e per la promozione dell’autentica pace. Ci si vuol trovare insieme, in particolare cristiani e musulmani, per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza” (“Angelus” del 18 novembre 2001).

In un rinnovato “spirito di Assisi”, nella grata memoria della Giornata di preghiera delle religioni  per la pace del 27 ottobre 1986, che offrì al mondo una commovente testimonianza e fu preludio ad un cambiamento epocale nelle nazioni dell’Est europeo, il Santo Padre ha rivolto l’invito a recarsi ad Assisi il 24 gennaio 2002, invito che è stato ampiamente e generosamente accolto da parte di molti Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali e delle grandi Religioni del mondo.

  

5. Testimonianze, preghiere, impegni  

La giornata di preghiera per la pace si svolge nella città di Assisi, nel segno del Poverello, Francesco di Assisi, testimone della non violenza, della pace con tutti, dell’armonia con il creato.  

Lo svolgimento prevede quattro momenti successivi.  

Nel primo momento, dopo l’arrivo ad Assisi il Santo Padre accoglie e saluta in Piazza S. Francesco i Rappresentanti delle varie Religioni del mondo.

Alcuni Rappresentanti leggono, quindi, delle testimonianze in favore della pace. 

Il secondo momento è dedicato alla preghiera. I Rappresentanti con le loro Delegazioni, nel rispetto delle diverse credenze religiose, si recano in luoghi distinti per la preghiera. I cristiani, appartenenti alle varie Chiese e Comunità ecclesiali, pregano insieme in una celebrazione ecumenica nella Basilica inferiore di San Francesco.  

Come segno di comunione e di ospitalità, è prevista nel programma anche un’agape fraterna nel Sacro Convento, sia dei Rappresentanti che delle loro delegazioni.  

Nel pomeriggio ha luogo, nuovamente in Piazza S. Francesco, il quarto momento della giornata. Si prevede la lettura da parte di alcuni Rappresentanti di un testo comune di impegno per la pace, concluso dal segno delle lampade, l’abbraccio fraterno e il congedo del Santo Padre per una rinnovata testimonianza comune in favore della pace nel mondo di oggi, all’inizio del terzo millennio. 


Svolgimento della Giornata   

Il programma della giornata, come già accennato, prevede i seguenti momenti: 

I. Accoglienza e Testimonianze per la pace  
II. Preghiera in luoghi diversi
III. Agape fraterna
IV. Impegno per la pace e Congedo 

  

  

I. Accoglienza e Testimonianze per la pace  

1. Accoglienza  

-      Sua Santità Giovanni Paolo II giunge in auto alle ore 11 davanti all’ingresso della Basilica inferiore ed entra a piedi in Piazza San Francesco. Quindi davanti al palco accoglie i Rappresentanti che entrano nella piazza provenienti da Via Fra Elia insieme con le rispettive Delegazioni. Nel frattempo ha luogo un’esecuzione musicale e il suono di tutte le campane di Assisi. 

-      Quando tutti i Rappresentanti sono al loro posto sul palco, il Santo Padre rivolge loro un saluto. Quindi la schola esegue il canto Non levabit gens contra gentem gladium

-      Terminato il canto il Cardinale François Xavier Nguyên Van Thuân, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, legge dal leggio una monizione d’introduzione.   

  

2. Testimonianze per la pace  

Alcuni Rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali e delle altre Religioni leggono dal leggio una testimonianza in favore della pace in varie lingue:  

-      Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo I
(lingua greca)  

-      Arcivescovo di Canterbury (testimonianza letta dal Vescovo Richard Garrard)
(lingua inglese)  

-      Dr. Ishmael Noko (Federazione Luterana Mondiale)
Dr. Setri Nyomi (Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate)
(lingua inglese)  

Intermezzo musicale  

-      Geshe Tashi Tsering (Buddismo)
(lingua inglese)
  

-      Chef Ainadou Gasseto (Religione Tradizionale Africana)
(lingua fon – francese)  

-      Didi Talwalkar (Induismo)
(lingua inglese)
 

Intermezzo musicale  

-      Sheikh Al-Azhar Mohammed Tantawi (testimonianza letta dal Dr. Ali Elsamman) (Islam)
(lingua francese)
  

-      Rabbi Israel Singer (Ebraismo)
(lingua ebraica)  

-      Chiara Lubich 
Andrea Riccardi (Chiesa Cattolica).
(lingua italiana)
  

  

3. Discorso del Papa  

-      Il Santo Padre tiene il suo discorso.

-      Terminato il discorso ha luogo un momento di silenzio e quindi un intermezzo musicale.  

  

4. Invito alla preghiera  

-      Il Santo Padre, con una breve monizione, invita tutti a recarsi in diversi luoghi per la preghiera.

-      La Cappella Musicale Pontificia, i Rappresentanti con le rispettive Delegazioni e il Santo Padre escono dalla piazza verso la Basilica inferiore e si recano verso i luoghi previsti per la preghiera. Nel frattempo ha luogo un’esecuzione musicale.

  

II. Preghiera in luoghi diversi

1. Accesso ai diversi luoghi di preghiera  

-      La Cappella Musicale Pontificia e le Delegazioni dei cristiani entrano direttamente nella Basilica inferiore e si recano immediatamente al loro posto, prima della processione d’ingresso del Santo Padre e dei Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali. 

-      Ogni Rappresentante delle altre Religioni insieme con la propria Delegazione, appena uscito dalla piazza, viene accompagnato dal personale dei Pontifici Consigli interessati e dai frati del Convento nel luogo destinato alla preghiera.  

  

2. Luoghi destinati della preghiera  

-      Basilica Inferiore: Cristiani 

-      Sacro Convento:       

  • Sala A Islam 
  • Sala B Buddhismo 
  • Sala C Sikhismo 
  • Sala D Religioni Tradizionali Africane 
  • Sala E Induismo 
  • Sala F Tenrikyo 
  • Sala G Shintoismo 
  • Sala H Ebraismo 
  • Sala  I Zoroastrianesimo, Giainismo e Confucianesimo  

  

III. Agape fraterna  

Alle ore 13.30 il Santo Padre e i Rappresentanti si recano nel refettorio e le Delegazioni in altri luoghi del Convento per partecipare ad un’agape fraterna.  

  

IV. Impegno per la pace e Congedo   

1. Ingresso e monizione  

-      Alle ore 15.30, dopo che le Delegazioni sono state accompagnate al loro posto in Piazza San Francesco, ha luogo l’ingresso dei vari Rappresentanti e del Santo Padre. 

Durante l’ingresso ha luogo una esecuzione musicale. 

-      Quando tutti sono al loro posto si esegue il canto di apertura O quam pulchri pedes annuntiantis pacem

-      Terminato il canto, il Cardinale Francis Arinze, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, legge dal leggio una monizione d’introduzione.  

  

2. Impegno per la pace  

-      Alcuni frati francescani portano al Santo Padre e ai Rappresentanti una lampada accesa. 

-      Alcuni Rappresentanti si collocano attorno al leggio e leggono il testo dell’impegno comune per la pace in varie lingue:  

-      Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo I
(lingua francese)
  

-      Rev. Dr. Konrad Raiser (Consiglio Ecumenico delle Chiese)
(lingua tedesca)
  

-      Bhai Sahibji Mohinder Singh (sikh)
(lingua punjabi)
  

-      Metropolita Pitirim (ortodosso)
(lingua russa)
  

-      Metropolita Jovan (ortodosso) 
(lingua serba)  

-      Sheikh Abdel Salam Abushukhadaem (musulmano)
(lingua araba)
  

-      Vescovo Vasilios (ortodosso) 
(lingua greca)
  

-      Sig. Chang-Gyou Choi (confuciano)
(lingua coreana)
  

-      Hojjatoleslam Ghomi (musulmano)
(lingua farsi)
  

-      Rev. Nichiko Niwano (buddista)
(lingua giapponese)
  

-      Rabbino Samuel-René Sirat (ebreo)
(lingua ebraica)
  

-      Dr. Mesach Krisetya (Conferenza Mennonita Mondiale)
(lingua inglese)  

-      Il Santo Padre conferma e conclude l’impegno comune per la pace con queste parole:  

Mai più violenza!
Mai più guerra!
Mai più terrorismo!
In nome di Dio ogni religione porti sulla terra
Giustizia e Pace,
Perdono e Vita,
Amore!  

-      Il Santo Padre, seguito dai Rappresentanti, si reca presso il tripode posto al centro davanti al palco e vi colloca la lampada. Lo stesso fanno dopo di lui tutti i Rappresentanti.  

Nel frattempo ha luogo il Cantico delle creature di san Francesco.  

  

3. Segno di pace  

-      Terminato il canto, il Card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, legge dal leggio una monizione per invitare allo scambio della pace. 

-      Il Santo Padre scambia un segno di pace con tutti i Rappresentanti. 

Anche i presenti nella piazza si scambiano un segno di pace, mentre ha luogo un’esecuzione musicale. 

  

4. Congedo  

-      Il Santo Padre congeda l’assemblea con brevi parole.  

L’assemblea si scioglie mentre ha luogo un’esecuzione musicale.  

*   *   *  

“Vogliamo mostrare che il genuino sentimento religioso è una sorgente inesauribile di mutuo rispetto e di armonia tra i popoli: in esso, anzi, risiede il principale antidoto contro la violenza ed i conflitti”.

( Dal Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, n. 14)  

  

Città del Vaticano, 19 gennaio 2002  

  

+ Piero Marini
Vescovo tit. di Martirano
Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie

    

top