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Jan Beyzym (1850-1912)

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Il Servo di Dio P. Giovanni Beyzym nacque a Beyzymy Wielkie in Volinia il 15 maggio 1850. Dopo aver terminato il ginnasio a Kiev, entrò nel noviziato dei padri gesuiti a Stara Wieś presso Brzozów. Ricevette gli ordini sacri a Cracovia dalle mani del Vescovo Albin Dunajewski, nel 1881. Per molti anni fu educatore e protettore dei giovani nei collegi della Società di Cristo a Tarnopol e a Chyrów.

A 48 anni, con il consenso dei superiori, partì per il Madagascar per il « servizio ai lebbrosi ». Tutte le sue forze, tutti i suoi talenti e tutto il suo cuore egli li donò ai malati abbandonati, affamati ed emarginati dalla società. Si stabilì tra loro, per essere con loro di giorno e di notte. Sull'Isola Rossa creò un'opera pioniera, che fece di lui il precursore della cura odierna dei lebbrosi. Dalle offerte raccolte principalmente dai suoi connazionali in patria e dagli emigrati fuori di essa, costruì a Marana un ospedale per 150 infermi, per curarli e per ridare loro la speranza. Questo ospedale esiste ancora oggi, ed è intitolato alla Madonna di Częstochowa.

Esausto per un lavoro che superava le sue forze, P. Beyzym morì il 2 ottobre 1912, circondato da un alone di eroismo e di santità. La morte non gli permise di realizzare il suo desiderio nascosto di andare a Sachalin, per svolgere il lavoro missionario tra i forzati.

La vita del « Servo dei lebbrosi » fu caratterizzata da una fede viva e dal senso di giustizia, da un filiale amore verso la Madre di Dio, dallo zelo apostolico per la salvezza degli uomini e dalla premura samaritana per i più poveri tra i poveri. L'evangelizzazione andava di pari passo con la garanzia dei fondamentali diritti della persona umana, tra essi, anche quello delle condizioni di vita degne dell'uomo e di un figlio di Dio.

 

           

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