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 IVAN MERZ (1896-1928)

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Il venerabile Servo di Dio Ivan Merz nacque a Banja Luka il 16 dicembre 1896 ed ivi ricevette il battesimo il 2 febbraio 1897. Qui frequentò le scuole elementare e media. Dopo un breve periodo trascorso presso l'Accademia militare di Wiener Neustadt, nel 1915 si iscrisse all'Università di Vienna, aspirando a diventare professore per potersi dedicare all'istruzione e all'educazione dei giovani in Bosnia, sull'esempio del suo professore Ljubomir Maraković, al quale era sempre grato per averlo aiutato a scoprire le ricchezze della fede cattolica.

Nel marzo 1916 fu arruolato nell'esercito per essere poi mandato al fronte italiano, dove passò la maggior parte del 1917 e del 1918. L'esperienza della guerra contribuì ad una più rapida maturazione spirituale del giovane, il quale, indignato per gli orrori di cui fu testimone, rimettendo il suo destino nelle mani di Dio, si proponeva di tendere con tutte le forze alla perfezione cristiana. «Mai dimenticare Dio! Desiderare sempre di unirsi a Lui... Sarebbe una cosa terribile se questa guerra non avesse alcuna utilità per me!... Devo cominciare una vita rigenerata nello spirito della nuova conoscenza del cattolicesimo. Soltanto il Signore mi aiuti, perché l'uomo non può fare nulla da se stesso». Così scriveva nel Diario, il 5 febbraio 1918, mentre era sul fronte. 

Dopo la guerra, tornò a Vienna per continuare gli studi (1919-1920) e, successivamente, si trasferì a Parigi (1920-1922), dove preparò la sua dissertazione dottorale intitolata: «L'influence de la liturgie sur les écrivains français de Chateaubriand à nos jours», con la quale all'Università di Zagabria ottenne il titolo di dottore in filosofia. Per il resto della sua breve vita fu professore di lingua e letteratura francese al Ginnasio arcivescovile di Zagabria, adempiendo con esemplare dedizione i suoi doveri di stato.

Il Servo di Dio divenne noto soprattutto quale apostolo dei giovani, prima nella «Lega dei giovani cattolici croati», poi nella «Lega croata delle Aquile», di cui fu spiritus movens e con la quale inaugurò in Croazia l'Azione Cattolica voluta da papa Pio XI. Per lui, però, l'Organizzazione doveva anzitutto contribuire a formare una élite di apostoli della santità. A tale fine doveva servire anche il rinnovamento liturgico di cui egli fu uno dei primi promotori in Croazia, anticipando di quattro decenni le idee direttrici del Concilio Ecumenico Vaticano II in materia.

Nel suo lavoro non gli mancarono incomprensioni e difficoltà di vario genere, che egli affrontava con una calma ammirevole, frutto della sua continua unione con Dio nella preghiera. A giudizio di chi lo conosceva bene, egli era «con la mente e con il cuore immerso nel soprannaturale». Convinto che il mezzo più potente per la salvezza delle anime è la sofferenza offerta al Signore, offriva le sue pene fisiche e morali per ottenere la benedizione sulle sue imprese apostoliche e, prossimo a morire, offrì anche la sua giovane vita per le sue Aquile. Morì a Zagabria il 10 maggio 1928, all'età di 32 anni, lasciando dietro a sé un'autentica fama di santità. 

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Ben presto si pensò all'introduzione della causa della sua canonizzazione. Il Processo Informativo sulla sua fama di santità fu promosso ed istruito presso la Curia arcidiocesana di Zagabria negli anni 1958-1986. La Congregazione per le Cause dei Santi, poi, fece preparare la Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, che fu discussa dai teologi il 19 aprile 2002 e dai Cardinali e Vescovi il 5 maggio seguente. Nell'accogliere il giudizio della Congregazione, Vostra Santità ha fatto promulgare il Decreto sull'eroicità delle virtù del Servo di Dio il 5 luglio 2002.

Fu quindi sottoposto all'esame della Congregazione il caso di una guarigione prodigiosa, avvenuta nel 1930 sulla tomba di Ivan Merz. Avendo i periti tecnici dichiarato la guarigione scientificamente inspiegabile, i teologi e i Cardinali e Vescovi del Dicastero ritennero che essa andava attribuita all'intercessione del Servo di Dio. Il 20 dicembre 2002, quindi, alla presenza di Vostra Santità veniva promulgato il relativo Decreto sul miracolo. Si è aperta così la via all'elevazione all'onore degli altari del venerabile Servo di Dio Ivan Merz.

Omelia di Giovanni Paolo II

 

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