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RAFAEL GUÍZAR VALENCIA (1878 – 1938)

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RAFFAELE GUÍZAR VALENCIA nacque a Cotija, diocesi di Zamora nello Stato di Michoacán (Messico), il 26 aprile 1878. I suoi genitori, Prudenzio e Natività, ferventi cristiani, diedero ai loro 11 figli un’ottima educazione religiosa.

Verso il sacerdozio. Il suo primo ministero

Orfano di madre all’età di nove anni, Raffaele fece i primi studi nella scuola parrocchiale e quindi in un collegio dei padri gesuiti. Maturò durante questi anni la sua vocazione al sacerdozio e decise di seguire la chiamata di Dio. Nel 1891 entrò nel seminario minore di Cotija e nel 1896 nel seminario maggiore di Zamora. Il primo giugno 1901, all’età di 23 anni, fu ordinato sacerdote.

Nei primi anni di ministero sacerdotale si diede con grande zelo a fare « missioni » popolari nella città di Zamora e in diverse regioni del Messico. Nominato nel 1905 missionario apostolico e direttore spirituale del seminario di Zamora, lavorò instancabilmente per inculcare nei seminaristi l’amore all’Eucaristia e la tenera e filiale devozione alla Madonna.

Perseguitato per la fede

Nel 1911, per opporsi alle ostilità contro la Chiesa, impiantò a Città del Messico una moderna tipografia e cominciò a stampare un giornale cattolico che fu chiuso presto dai rivoluzionari. Perseguitato a morte, visse durante alcuni anni senza dimora fissa, sopportando ogni specie di pericoli e privazioni. Per poter esercitare il proprio ministero, si travestiva da venditore ambulante, da medico omeopatico o da musicante. Poteva cosi avvicinare i malati, confortarli, amministrare loro i sacramenti ed assistere i moribondi.

Missionario instancabile

Braccato dai nemici, non potendo rimanere più a lungo nel Messico per l’imminente pericolo di essere catturato, si rifugiò alla fine del 1915 negli Stati Uniti e l’anno dopo nella Repubblica del Guatemala, dove predicò un gran numero di missioni. La sua fama di missionario raggiunse anche la vicina isola di Cuba, ove fu invitato a tenere delle missioni. Il suo apostolato in questa isola fu esemplare e fecondo.

Vescovo di Veracruz

Il primo agosto 1919, mentre esercitava a Cuba il suo apostolato missionario, fu nominato Vescovo di Veracruz. Ordinato nella cattedrale de L’Avana il 30 novembre 1919, prese possesso della propria diocesi il 9 gennaio del seguente anno. I due primi anni li dedicò a visitare personalmente l’esteso territorio della diocesi, convertendo le visite in vere missioni e in un’opera di assistenza ai disastrati del violento terremoto che aveva portato distruzione e morte fra la povera gente di Veracruz: predicava nelle parrocchie, insegnava la dottrina, regolarizzava le unioni illegittime, passava delle ore al confessionale, aiutava le vittime del terremoto.

La sua missione episcopale. Nuove persecuzioni

Una delle sue principali preoccupazioni era la formazione dei sacerdoti. Nel 1921 riuscì a riscattare e restaurare il vecchio seminario di Xalapa, che nel 1914 era stato confiscato, ma il governo confiscò nuovamente l’edificio appena rinnovato. Il Vescovo trasferì allora il seminario a Città del Messico dove funzionò clandestinamente durante 15 anni. Fu l’unico seminario a sopravvivere riuscendo a contare fino a trecento seminaristi.

Dei diciotto anni di episcopato, nove li passò in esilio o vivendo in clandestinità perché lo cercavano per ucciderlo. Diede tuttavia prova di grande fortezza andando a presentarsi di persona a uno dei  suoi persecutori e a offrirsi come vittima personale in cambio della restituzione della libertà di culto.

Ultima malattia e morte

Nel mese di dicembre del 1937, mentre predicava una missione nella città di Córdoba, ebbe un grave attacco cardiaco che lo prostrò per sempre a letto. Pur gravemente malato, seguiva  intensamente dal letto le vicende della diocesi e si preoccupava specialmente del seminario. Nel frattempo si preparava all’incontro con il Signore celebrando ogni giorno la santa Messa.

Morì il 6 giugno 1938 a Città del Messico. Il giorno dopo i suoi resti mortali furono portati a Xalapa. Il corteo funebre fu un trionfo.

Tutti volevano vedere per l’ultima volta le spoglie del « santo Vescovo Guízar ».

Fu beatificato da Sua Santità Giovanni Paolo II il 29 gennaio 1995 nella Basilica di San Pietro. Il 28 aprile 2006 il Santo Padre Benedetto XVI ordinò la promulgazione del Decreto « super miraculo », per procedere alla canonizzazione. È il primo Vescovo dell’America Latina canonizzato.

Sepolto nella cattedrale di Xalapa, il suo sepolcro è meta di migliaia di pellegrini che chiedono la sua intercessione.

 

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