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BEATA MADRE MARIA EUGENIA DI GESÙ (1817 - 1898)

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Nata a Metz nel 1817 in una famiglia agiata, Anna Eugenia Milleret non sembrava per niente destinata ad aprire un nuovo cammino spirituale nella Chiesa di Francia.

Suo padre, seguace di Voltaire e liberale, è un ricco banchiere e s’interessa di politica più che della famiglia, tuttavia le conversazioni con gli amici liberali influiscono nell’animo della giovane Anna Eugenia. Sua madre cura la sua educazione e le imprime un carattere forte e un gran senso del dovere. Anna Eugenia è intelligente e molto sensibile, l’ambiente familiare sviluppa in lei curiosità intellettuale, interesse per le questioni sociali e una visione aperta delle cose e del mondo. Quest’educazione senza Chiesa, senza Cristo, senza scuola, si allea a una grande libertà e a un altrettanto grande senso di responsabilità.

Come la sua contemporanea George Sand, Anna Eugenia va a Messa nei giorni di festa, secondo l’uso dell’alta società del suo tempo, e riceve i sacramenti dell’iniziazione cristiana, ma sa poco della fede. Il giorno della sua prima comunione fa un’esperienza mistica il cui senso però al momento le sfugge, solo più tardi la riconoscerà come l’esperienza fondante del suo cammino di appartenenza a Cristo e alla Chiesa.

Vive una giovinezza felice, ma non le sono risparmiate le sofferenze. Suo padre fa fallimento e perde le banche e il patrimonio di famiglia; in seguito a ciò i genitori si separano e Anna Eugenia deve abbandonare la casa della sua infanzia per andare a Parigi con sua madre, mentre il suo fratello preferito, Luigi,  andrà con il padre.

A Parigi, sua madre muore di colera. Anna Eugenia, a soli 15 anni, si ritrova in balia di se stessa, agitata da un turbinio di pensieri, sola in una società frivola e superficiale.

Attraverso una ricerca angosciosa e quasi disperata della verità arriva alle soglie della sua conversione assetata d’infinito e di trascendenza.

A 19 anni partecipa ai quaresimali a Notre Dame predicati dal Padre Lacordaire, un domenicano ardente, bravo oratore che conosce bene il suo tempo. Egli sa quali sono le domande, le aspirazioni, gli ideali dei giovani suoi contemporanei e sa anche quanto poco conoscano Cristo e la sua Chiesa. La sua parola è fatta per toccare il cuore di Anna Eugenia, essa risponde a tutte le sue domande, risveglia la sua generosità. Anna Eugenia vede il Cristo come il Liberatore universale e il suo Regno sulla terra realizzarsi in una società fraterna e giusta. “Ero veramente convertita, scriverà, e avevo concepito il desiderio di consacrare tutte le mie forze o meglio tutta la mia debolezza a questa Chiesa che sola ormai ai miei occhi aveva quaggiù il segreto e la potenza del bene”.

Nello stesso periodo, Anna Eugenia incontra un altro ardente predicatore, il Padre Combalot, che sceglie come suo confessore. Questi si rende conto che ha davanti a sé una creatura d’élite e la sceglie all’istante come fondatrice della Congregazione che sogna per l’educazione delle giovani. Egli è convinto che solo attraverso l’educazione si potrà evangelizzare le intelligenze, rendere cristiane le famiglie e così trasformare la società. Anna Eugenia accetta questo progetto come volontà di Dio per lei e si lascia guidare e formare dal padre Combalot.

A 22 anni diventa fondatrice delle Religiose dell’Assunzione la cui missione è di annunciare Gesù Cristo, di farlo conoscere ed amare, e di lavorare all’estensione del Regno di dio negli individui e nella società. Nel 1839, con altre due giovani, inizia una vita di comunità, di preghiera e di studio in un modesto appartamento della rue Ferou, vicinissimo alla Chiesa di san Sulpicio. Nel 1841, è aperta la prima scuola con l’aiuto di Madame de Chateaubriand, del padre Lacordaire, di Montalembert e dei loro amici.

Maria Eugenia e le sue prime sorelle vogliono unire la tradizione e la novità, i tesori della spiritualità e della saggezza della Chiesa a una forma di vita religiosa e di educazione capace di rispondere alle esigenze degli spiriti moderni. Si tratta di assumere i valori del proprio tempo e, insieme, di inscrivere i valori evangelici nella nuova cultura dell’era dell’industrializzazione e della scienza. La congregazione svilupperà una spiritualità centrata su Cristo e l’Incarnazione, tenendo insieme una vita profondamente contemplativa e un impegno apostolico intenso.

Maria Eugenia di Gesù ha amato il suo tempo con ardore e ha partecipato attivamente agli avvenimenti della storia, ne ha saputo cogliere la novità e ha avuto il coraggio di entrarvi.

Ma la sua missione fondamentale è stata quella di stabilire nella Chiesa la sua famiglia religiosa e assicurarne la vitalità profonda. Lo ha fatto attraverso l’insegnamento dei capitoli monastici settimanali, il discernimento delle vocazioni, la redazione delle Costituzioni. Dal 1840 al 1888, anno dell’approvazione definitiva della Regola da parte di Roma, Maria Eugenia ha continuato a precisare il suo pensiero e a definire i mezzi che avrebbero permesso alle sue figlie di vivere l’appello del Signore in fedeltà e senza deviazioni.

Gli ultimi anni della sua vita sono anni di diminuzione fisica progressiva, d’umiltà e di silenzio; tutta la sua vita si concentra su Gesù Cristo. Il 9 marzo 1898 riceve per l’ultima volta l’Eucaristia e nella notte del 10 si addormenta dolcemente nel Signore. Sarà beatificata da S.S. Paolo VI, il 9 febbraio 1975 a Roma.

    

 

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