[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 31 maggio 1998 Servizio sperimentale

La Madonna del Buon Consiglio
La Vergine del Buon Consiglio
La Santa Immagine della Madonna del Buon Consiglio, protettrice di Scutari e Patrona dell'Albania, è stata sempre per il popolo albanese fonte di forza spirituale. Un punto di riferimento dal quale attingere rinnovato vigore e restare saldi nella fede, nella speranza e nell'amore, anche e soprattutto nei periodi storici più duri e difficili.
La Madonna di Scutari ha sempre protetto i suoi figli. Ha vegliato su di loro nei lunghi anni delle "catacombe". Ed anche ai giorni nostri continua a rispondere alle incessanti, silenti preghiere di un popolo che faticosamente, ma con coraggio cerca la via della ricostruzione morale e materiale del Paese. Il 22 ed il 23 febbraio scorsi, bande armate hanno fatto razzia rubando oggetti preziosi e, soprattutto, seminando paura e terrore tra la popolazione di Scutari. In quei momenti drammatici tutti si sono affidati alla protezione della Madonna del Buon Consiglio. Non ci sono stati morti né feriti. Anzi dopo che attraverso la televisione i Padri salesiani hanno dichiarato di essere disposti a perdonare quelle persone, è accaduto l'imprevedibile. I rapinatori hanno immediatamente restituito quello che avevano preso.
(Mikel Prennushi, da L'O.R. del 25-27 maggio)
   
Scutari:
la dedicazione del Santuario nazionale albanese

di Gabriele Nicolò (da L'Osservatore Romano del 25­26maggio 1998)

È il giorno del ritorno alla vita. È il giorno del ritorno alla speranza. Il Santuario nazionale albanese della «Madre del Buon Consiglio» ­ dopo essere stato distrutto dagli ottomani nel 1467 e, una volta ricostruito, raso al suolo, nel 1967, dalla furia persecutoria del regime comunista ­ finalmente rivede la luce. La luce che squarcia il buio della violenza e della sopraffazione. Il Cardinale Jozef Tomko, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha presieduto, nella mattina di domenica 24 maggio, il solenne Rito di Dedicazione del Santuario: un fatto storico che si inserisce nel lungo, sofferto itinerario di fede dell'Albania.
Donne in preghiera a Scutari Una profonda commozione ha pervaso gli oltre 16 mila fedeli che gremivano la grande spianata antistante il Tempio (la Santa Messa è stata celebrata sul sagrato) quando il Cardinale Tomko, all'omelia, ha affermato: «La distruzione di questo antico monumento della vostra gloriosa storia doveva significare la sconfitta e la disintegrazione totale della fede e della religione. Persino le sue opere dovevano essere portate via, e con esse ogni memoria della vostra "Signora di Scutari" doveva essere estirpata dalla cultura dei vostri figli e dalla storia del vostro popolo». Invece il popolo albanese, non appena ha riconquistato la libertà, ha dato rinnovato vigore alla propria memoria di fede e di storia. Con indomabile tenacia ha voluto ricostruire la casa della «Madonna di Scutari» nello stesso posto, come era prima, quale «segno di risurrezione» ­ ha sottolineato il Cardinale Tomko ­ alla vita nuova, quale luminosa testimonianza del ritorno della Madonna del Buon Consiglio, Patrona dell'Albania, alla sua casa, e alle case e nei cuori di tutti gli albanesi.
Il Santuario sorge ai piedi della collina del Castello veneziano e della fortezza di Rozafa, sul punto della confluenza dei fiumi Drin e Boiana. Dall'alto, posti su uno dei massi dell'altura sovrastante la chiesa, era possibile seguire ­ immagine veramente suggestiva ­ il grande flusso dei fedeli, soprattutto giovani, lungo le strade di Scutari, diretti al Santuario: tale immagine richiamava il valore simbolico di un popolo in cammino, che è alla ricerca di un «faro» che illumini i propri passi. Nel momento in cui ci si è introdotti nel pieno di questo flusso, l'emozione di tutti questi fedeli si è potuta cogliere nella sua intensità. Legata all'emozione era una grande gioia, frutto della consapevolezza che ora Scutari e tutta l'Albania possono contare su un solenne luogo di preghiera e di comunione spirituale. «E pensare ­ ha rilevato il Cardinale Tomko all'omelia ­ che questo luogo era diventato triste e deserto come un cimitero». I tantissimi fedeli che non sono riusciti ad accedere alla spianata, hanno trovato posto sui larghi massi che ricoprono il verde manto della collina: anche la singolarità di questo spettacolo ha contribuito ad accrescere l'atmosfera di gioia e di letizia.

    L'incontro del Papa con i fedeli a Tirana


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