[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 11 luglio 1999 Servizio sperimentale

  Le "tappe"
del pellegrinaggio

Ur dei Caldei, ove Abramo sentì la parola del Signore;
il monte Sinai, ove Mosè ebbe la rivelazione del nome di Dio e il dono del Decalogo;
il monte Nebo, ove Mosè poté guardare la Terra promessa, senza tuttavia poterla raggiungere;
Nazareth, luogo della concezione e della nascita di Gesù, accanto alla Madre e al suo lavoro quotidiano;
Betlemme, ove Cristo venne alla luce e i pastori e i magi diedero voce all'adorazione dell'intera umanità e risuonò l'augurio di pace degli angeli;
Gerusalemme, il Cenacolo e i luoghi dove Cristo ha dato la sua vita e l'ha poi ripresa nella risurrezione;
Damasco, luogo della conversione di Paolo;
Atene, ove Paolo tenne nell'Areopago un discorso che il Papa giudica "il simbolo stesso dell'incontro del Vangelo con la cultura umana".

   
Dove Dio ha lasciato
la sua impronta

La Lettera del Papa sul pellegrinaggio
ai luoghi legati alla storia della salvezza
Mercoledì 30 giugno è stata resa pubblica la Lettera del Papa sul pellegrinaggio ai luoghi legati alla storia della salvezza: un documento di grande intensità spirituale nel quale Giovanni Paolo II confida il suo desiderio di farsi pellegrino in Terra Santa in occasione del grande Giubileo del Duemila. L'annuncio della pubblicazione della Lettera è stato dato dallo stesso Giovanni Paolo II durante l'Angelus della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Queste le sue parole:

«Fratelli e Sorelle carissimi, ho firmato in data odierna un documento, che verrà reso pubblico domani. Si tratta di una Lettera sul pellegrinaggio ai luoghi santi legati alla storia della salvezza. L'imminenza del Grande Giubileo mi ha suggerito di proporre una riflessione connessa col mio desiderio di compiere personalmente, se Dio vorrà, uno speciale pellegrinaggio giubilare, sostando in alcune località legate alla storia salvifica e, specialmente, all'incarnazione del Verbo di Dio.
Vorrei sottolineare il significato esclusivamente religioso e spirituale di tale pellegrinaggio, al quale pertanto non possono essere attribuite altre interpretazioni. Visitare l'antica Ur dei Caldei, terra di origine di Abramo, o il monte Sinai, simbolo dell'Esodo e dell'Alleanza, e, soprattutto, Nazaret, Betlemme e Gerusalemme significa ripercorrere la strada della Rivelazione divina.
È forte in me l'anelito di recarmi a pregare in questi luoghi, sui quali il Dio Vivente ha lasciato la sua impronta e che, in parte, ho già visitato nel 1965, quando ero Arcivescovo di Cracovia. Ritornarci, come Papa pellegrino in occasione del 2000, è un'intenzione che affido al Signore e alla Madonna santissima, confidando anche nella vostra preghiera»


(Giovanni Paolo II, Angelus del 29 giugno)
    In rete
Il testo integrale della Lettera del Santo Padre (formato rtf)

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