[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 17 ottobre 1999 Servizio sperimentale

A piedi da Lourdes a Roma:
un non vedente si prepara così al Grande Giubileo

Un catalano di 46 anni, Alain Boulala, cieco dall'età di 21 anni, è partito nei giorni scorsi da Lourdes per un solitario pellegrinaggio a piedi verso Roma. L'iniziativa, che vuole richiamare l'attenzione sulla ricerca medica a favore dei non vedenti, vuol esprimere anche il fervore che in queste settimane si avverte in tutto il mondo con l'approssimarsi dell'apertura della Porta Santa del Grande Giubileo. Durante la sua marcia, Alain percorrerà sessanta-ottanta chilometri al giorno. Il suo arrivo in piazza San Pietro sarà salutato dal lancio di 2000 palloncini.
   
La dirompente normalità
dell'amore

«Ora sono felice!»
Negli occhi di Claudia scopri tutte quelle parole che lei vorrebbe dire ma non riesce a esprimere, tanta è la gioia. Una gioia interiore, intima, profonda.
La mamma di Ancona, che nonostante un tumore decise rischiando la vita di portare avanti la gravidanza, non è più in ospedale e il suo piccolo Diego sta bene. E' nato il primo ottobre alla ventinovesima settimana, pesa solo un chilo e cento grammi, ma sta bene nel suo piccolo mondo che oggi si chiama incubatrice e che fra un paio di mesi sarà l'abbraccio tenero dei suoi genitori e della sua sorellina Sofia.
Per adesso solo brevissimi "incontri" di pochi minuti che già, però, danno il senso di una vita tornata finalmente normale. Come qualsiasi mamma di questo mondo Claudia misura ogni minimo gesto del suo piccolino, si commuove quando lui "risponde" alle sue timide carezze...
La storia però era cominciata molto diversamente. Al terzo mese di gravidanza Claudia scopre di avere una grave forma di tumore alla placenta. La diagnosi (lei la chiama "la sentenza") è terribile: le masse tumorali rischiano di uccidere non solo il bambino ma lei stessa. Il tumore andrebbe aggredito, ma in quel caso anche il bimbo avrebbe la peggio. Bisogna decidere. Claudia e suo marito Maurizio decidono in un attimo. Vanno avanti. La gravidanza non si interrompe...
Le parole di Claudia traboccano riconoscenza e affetto e lasciano intuire quella che a noi è apparsa la vera protagonista di tutta questa storia: la dirompente normalità dell'amore. Dirompente, perché sa superare ogni ostacolo con la forza di un torrente in piena; normale, perché l'amore rende facili le imprese più ardue e regala immenso valore ai gesti più semplici.
E dietro l'amore s'intravede il cuore delle persone. Un cuore che oggi custodisce la consolazione di un'altra Presenza, di un Aiuto del tutto speciale. «Il Signore ci ha messo le mani, non c'è dubbio. E chi me la dava la forza che ho dovuto avere? Non ce la potevo fare da sola»...

(intervista di Maurizio Fontana
da L'Osservatore Romano del 10 ottobre)
    L'Ac di Alba e i Giuseppini del Murialdo per l'Albania
Tre anni fa Anna Maria Tibaldi, presidente dell'Azione Cattolica diocesana, incontrò don Berto Rolfo, religioso della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, che aveva fondato una scuola professionale a Fier, in Albania, in quartieri molto poveri. Oggi è nata una grande scuola professionale per formare programmatori, dattilografi, elettricisti. Nello stesso tempo si sta ultimando la costruzione della chiesa.

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