[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 27 febbraio 2000 Servizio sperimentale

«Un'autentica pastorale della vita non può essere semplicemente delegata a movimenti specifici, pur sempre meritori, operanti nel campo socio-politico. Essa deve sempre restare quale parte integrante della pastorale ecclesiale, a cui spetta il compito di annunciare il "Vangelo della vita". Affinché ciò avvenga in modo efficace, è importante la messa in opera sia di adeguati piani educativi che di servizi e di strutture concrete di accoglienza...»
(Giovanni Paolo II, 14 febbraio)
   
L'Enciclica «Evangelium Vitae»
punto di riferimento per la salvezza civile

Il messaggio dell'Evangelium Vitae "può essere presentato non solo come vera e autentica indicazione per la rinascita morale, ma anche come punto di riferimento per la salvezza civile". Così Giovanni Paolo II ha sottolineato il grande valore pastorale, umano e sociale dell'Enciclica, rivolgendosi ai partecipanti alla giornata commemorativa del V anniversario della pubblicazione dell'Enciclica, ricevuti in udienza nella mattina di lunedì 14 febbraio, nell'Aula del Sinodo. Giovanni Paolo II ha richiamato posto in evidenza con particolare forza una contraddizione della società attuale. «Non ha ragion d'essere - ha detto - quella sorta di mentalità rinunciataria che porta a ritenere che le leggi contrarie al diritto alla vita - le leggi che legalizzano l'aborto, l'eutanasia, la sterilizzazione e la pianificazione delle nascite con metodi contrari alla vita e alla dignità del matrimonio - presentino una loro ineluttabilità e siano ormai quasi una necessità sociale. Al contrario, esse costituiscono un germe di corruzione della società e dei suoi fondamenti». «La coscienza civile e morale - ha aggiunto - non può accettare questa falsa ineluttabilità, così come non accetta l'idea della ineluttabilità delle guerre o degli stermini inter-etnici».
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L'Enciclica di Giovanni Paolo II

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