[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 30 aprile 2000 Servizio sperimentale

«Che cosa "attira" in questo Condannato in agonia sulla croce?... Come spiegare che, generazione dopo generazione, questa terrificante visione abbia attirato innumerevoli schiere di persone che hanno fatto della croce il distintivo della loro fede? Di uomini e donne che per secoli hanno vissuto e dato la vita guardando a questo segno? ...Cristo attira dalla croce con la potenza dell'amore...»
((dalle Meditazioni scritte da Giovanni Paolo II per la via Crucis del 2000)
   
La memoria dei martiri
Domenica 7 maggio la solenne celebrazione giubilare presieduta dal Papa al Colosseo
Domenica 7 maggio al Colosseo, Giovanni Paolo II presiederà la solenne Commemorazione dei Testimoni della Fede del XX Secolo. Nel luogo-simbolo dei sacrificio dei primi martiri il Papa e tutta la Chiesa renderanno onore alla schiera di uomini e donne che alla fine del secondo millennio hanno pagato anche con il sangue la loro fedeltà a Cristo.
Come ha sottolineato l'Arcivescovo Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Comitato del Grande Giubileo, nella conferenza stampa di presentazione, la celebrazione del 7 maggio sarà uno dei momenti culminanti del cammino giubilare ma anche espressione particolarmente significativa dell'intero Magistero di Giovanni Paolo II. Come è testimoniato dalle centinaia di sacerdoti, religiosi, religiose e laici martiri che ha beatificato o canonizzato nonché dai ripetuti viaggi apostolici a luoghi, che sono stati teatro di testimoni della fede antichi e moderni, il Santo Padre ha consacrato tutti i ventidue anni del suo Pontificato alla venerazione di quanti hanno testimoniato con la vita la verità del Vangelo.
La Lettera apostolica «Tertio Millennio adveniente» - ha ricordato Mons. Sepe - esprime in modo chiaro il senso del questo «patrimonio» lasciato alla Chiesa da coloro che hanno testimoniato Cristo con la propria vita. A tale testimonianza dobbiamo il fatto che, dopo duemila anni, la fede sia arrivata sino a noi; e non è senza significato che all'inizio di un nuovo millennio, «la Chiesa è diventata nuovamente Chiesa di martiri». Sicché, proprio come la Chiesa dei primi secoli, anche quella di oggi è chiamata a «non lasciar perire la memoria di quanti hanno subito il martirio» nel nome di Gesù, a beneficio delle generazioni future.
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