[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 11 giugno 2000 Servizio sperimentale

«In una società come la nostra, complessa e segnata da molteplici tensioni, la cultura dell'accoglienza chiede di coniugarsi con leggi e norme prudenti e lungimiranti, che permettano di valorizzare il positivo della mobilità umana, prevenendone le possibili manifestazioni negative. Questo per far sì che ogni persona sia effettivamente rispettata ed accolta»    
Il Giubileo dei Migranti
e degli Itineranti

«Ecco il messaggio che questa celebrazione vuole far giungere dappertutto: al centro dei fenomeni di mobilità, sia posto sempre l'uomo e il rispetto dei suoi diritti». Lo ha detto Giovanni Paolo II nell'omelia della Concelebrazione Eucaristica presieduta in Piazza San Pietro, nella mattina di venerdì 2 giugno, in occasione del Giubileo dei Migranti e degli Itineranti. «La Comunità cristiana - ha detto il Papa - è chiamata a diffondere nel mondo il fermento della fraternità, di quella convivialità delle differenze che anche oggi, in questo incontro, ci è dato sperimentare». Ecco alcuni punti nodali dell'omelia del Santo Padre:

«Tra voi vi sono migranti di diversi paesi e continenti; rifugiati sfuggiti a situazioni di violenza, che chiedono di veder riconosciuti i loro diritti fondamentali; studenti esteri desiderosi di qualificare la loro formazione scientifica e tecnologica; gente del mare e dell'aria, che lavora al servizio di chi viaggia in nave e in aereo; turisti interessati a conoscere ambienti, costumi e usanze diversi; nomadi, che da secoli percorrono le strade del mondo; circensi, che portano nelle piazze attrazioni e sano divertimento»;

«La vostra presenza ricorda che lo stesso Figlio di Dio, venendo ad abitare in mezzo a noi si è fatto migrante: si è fatto pellegrino nel mondo e nella storia»;

«Il vostro Giubileo esprime con singolare eloquenza il posto centrale che nella Chiesa deve occupare la carità dell'accoglienza. Assumendo la condizione umana e storica, Cristo si è unito ad ogni uomo»;

«Nella Chiesa non vi sono stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio»;

«Purtroppo, non mancano tuttora nel mondo atteggiamenti di chiusura e perfino di rifiuto, dovuti ad ingiustificate paure ed al ripiegamento sui propri interessi. Si tratta di discriminazioni non compatibili con l'appartenenza a Cristo e alla Chiesa».

   

La grande assemblea dei fedeli in piazza San Pietro In rete

Il testo dell'omelia del Santo Padre

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