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La Bibbia in televisione

 

Per recuperare un tesoro di cultura e di fede

 

di Gianfranco Ravasi


La lettura integrale della Bibbia sugli schermi televisivi italiani è senza dubbio un avvenimento spirituale e culturale di grande suggestione che avrà certo un notevole impatto mediatico a livello internazionale. Accadrà a partire dal prossimo 5 ottobre e il primo lettore sarà Papa Benedetto XVI, al quale, in diretta dal Palazzo Apostolico, sarà affidato il primo capitolo della Genesi.
Il "grande codice" della civiltà occidentale sarà così trasmesso da uno straordinario mezzo di diffusione per tornare a fare breccia nel cuore e nelle menti delle donne e degli uomini di oggi. Recenti inchieste hanno messo in luce il quadro preoccupante - in diversi Paesi del mondo - di una sempre più scarsa conoscenza delle Scritture ebraiche e cristiane e della perdita di familiarità, anche fisica, con un testo che ha accompagnato nei secoli la vita quotidiana delle persone. Un impoverimento spirituale e culturale dal quale tutti, credenti o meno, dovrebbero sentirsi spaventati.
Quasi in risposta a questi dati allarmanti si stanno moltiplicando iniziative di accostamento al testo biblico, con pubbliche letture e dibattiti. Penso, ad esempio, ad alcune esperienze milanesi e a quella, recentissima, del Festival dei Due Mondi di Spoleto. L'iniziativa che partirà a ottobre - e in coincidenza con l'apertura dell'assemblea sinodale sulla Parola di Dio - si propone di moltiplicare in maniera esponenziale gli effetti benefici del recupero di un tale tesoro culturale e di fede.
Non è senza significato che in questo progetto siano coinvolti, insieme al Papa, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, alcuni rappresentanti di altre Chiese e confessioni cristiane e il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Sarà un convergere di sensibilità, di culture, di fedi. Un tornare insieme alla fonte delle Scritture per riproporla al grande pubblico come segno di speranza per il mondo di oggi.
La lettura - che si terrà nella basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme e sarà trasmessa in diretta dalla Rai - prevede la divisione del testo sacro in sezioni di senso compiuto per un totale di 1.162 brani inseriti in 46 unità della durata di circa tre ore intervallate da quindici minuti di riflessione silenziosa. Un grande schermo posto all'esterno della basilica permetterà di seguire l'intero arco della lettura.
La Bibbia coinvolge chi la legge e chi la ascolta perché in essi si attualizza e si incarna. Un testo, infatti, e in particolar modo quello biblico, ha una sua appropriazione da parte dei lettori che lo fanno "esplodere" in tutte le sue potenzialità e ricchezze attraverso l'intuizione letteraria, artistica, ascetica, mistica e teologica.

 

(© L'Osservatore Romano 5 luglio 2008)