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La riflessione bioetica in Francia

Saggezza e umanità al servizio della persona


di Ferdinando Cancelli

La bioetica resta al centro del dibattito culturale e politico in diversi Paesi, tanto che a essa in Francia sarà dedicata dal 16 al 21 agosto l'università estiva del Mouvement chrétien des cadres et dirigeants, con un'attenzione che tra i gesuiti d'oltralpe risale addirittura alla fine dell'Ottocento. E nel discorso che Benedetto XVI ha rivolto il 26 gennaio scorso al nuovo ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, Stanislas Lefebvre de Laboulaye, un passaggio ha riguardato le questioni bioetiche di fine vita. "Sono lieto fin da ora - ha detto il Papa - che la missione parlamentare sulle questioni relative al termine della vita abbia offerto conclusioni sagge e piene di umanità, proponendo di intensificare gli sforzi per permettere di assistere meglio i malati"; e nel seguito del discorso il Pontefice ha auspicato che "quella stessa saggezza che riconosce il carattere intoccabile di ogni vita umana possa essere all'opera durante la revisione delle leggi sulla bioetica".
Qualche settimana più tardi (dal 9 al 28 marzo) il quotidiano "la Croix" ha dedicato un'inchiesta ai principali soggetti legislativi in tema di bioetica, mettendo a disposizione dei lettori un accurato dossier - ora raccolto in un hors-série del giornale intitolato L'abc de la bioéthique (pagine 100, euro 8,50) - permettendo così di seguire meglio l'attuale fase di revisione in corso in Francia delle leggi sulla bioetica, alcune risalenti al 1994, alla quale il Papa si è riferito nel suo discorso. Focalizzando l'attenzione sui temi di bioetica di fine vita è interessante in particolare capire meglio che cos'è la missione parlamentare francese  alla  quale  ha  accennato  Benedetto XVI e quali sono le sue finalità.
Il parlamentare Jean Leonetti, autore della legge del 22 aprile 2005 sulla fase finale della vita che porta il suo nome e che è stata approvata all'unanimità, nel 2008 è stato incaricato dal presidente dell'Assemblea Nazionale di valutare a distanza di tre anni l'applicazione della legge stessa e, parallelamente, ha ricevuto mandato dal primo ministro Fillon di indagare sul perché essa sia stata solo parzialmente compresa e in generale male applicata sul territorio.
La missione parlamentare ha origine da questo duplice compito e sfrutta un modus operandi già messo a punto nei periodi precedenti la promulgazione della legge in questione:  una pacata riflessione interdisciplinare. Dall'aprile all'ottobre 2008 sono stati ascoltati da Leonetti e da deputati rappresentanti i più diversi orientamenti politici, malati e loro parenti, operatori sanitari, medici, rappresentanti di associazioni di malati, volontari, esponenti di movimenti favorevoli all'eutanasia, filosofi, sociologi e due ministri.
Tali audizioni sono state raccolte e pubblicate in un apposito volume consultabile sul sito dell'Assemblea Nazionale:  tutto ciò rappresenta, oltre che un esempio di trasparenza e di civiltà, una miniera di informazioni di prima mano sul mondo delle cure palliative visto e descritto dai protagonisti, in primo luogo malati e loro familiari. Nell'introduzione ai due volumi Leonetti è esplicito:  "Queste audizioni hanno avuto il merito - afferma - di mettere in luce la complessità e la molteplicità delle ricadute etiche, filosofiche, mediche ed economiche di tale problematica, uscendo da una sterile visione "binaria" che vedrebbe opporsi tra loro favorevoli e contrari all'eutanasia" e aggiunge ancora che "il dibattito sui diritti dei malati e la fine della vita non si dovrebbe ridurre, come alcuni vorrebbero far credere, a una risposta semplice a una semplice domanda".
Ci sembra stia già in questi elementi tutto il valore di saggezza e di umanità sottolineato da Benedetto XVI parlando del faticoso lavoro portato avanti dalla missione parlamentare:  la saggezza di un confronto aperto, disteso e rispettoso dei fatti, basato sull'ascolto dei protagonisti la cui voce, spesso commossa e commovente, ha per una volta la possibilità di risuonare nelle aule giuste per dar forma a buone leggi; l'umanità di chi, politico, si mette apertamente dalla parte della vita e sa rispettare i protagonisti di tante dolorose vicende. "Abbiamo privilegiato - ha affermato Leonetti nell'introdurre un'audizione - l'ascolto delle famiglie dei malati per far emergere un'altra realtà, quella di coloro che devono accompagnare un proprio caro alla fine della vita e per sapere se dobbiamo migliorare il nostro dispositivo di legge".
Le conclusioni del lavoro parlamentare riflettono i pregi sopra evidenziati e sono sintetizzate in alcuni punti:  far conoscere meglio la legge anche attraverso la creazione di un osservatorio sulle pratiche mediche nella fase finale della vita, porre maggiore attenzione ai diritti dei malati e dei loro familiari rifiutando nettamente un "diritto alla morte" e attivando nello stesso tempo misure concrete quali ad esempio periodi retribuiti di congedo dal lavoro per i familiari che prestano le cure a un parente morente, migliorare la formazione etica e palliativa dei medici e rendere l'organizzazione dell'intero sistema sanitario francese più efficiente in un'ottica di accompagnamento della vita al termine. Molto materiale su cui riflettere a lungo, in ogni Paese.