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Annuncio del Vangelo ed economia

Buoni preti
per risolvere la crisi


di Ettore Gotti Tedeschi

L'insegnamento della verità fa parte del compito di chi voglia essere un buon sacerdote. L'educazione al vero è infatti sinonimo di carità intellettuale, e oggi è anche un modo per rispondere all'urgenza in questo ambito delicatissimo. Ma spiegare il senso della vita e delle azioni umane sulla base del Vangelo aiuta anche a fare vera economia. Evangelizzando  si  convertono  infatti il pensiero e l'agire economici perché diventino vero motore di sviluppo integrale.
È un insegnamento - come spiega Benedetto XVI nella Caritas in veritate (n. 4) - che deve fondarsi sulla verità e concretizzarsi nella carità. Senza verità l'insegnamento diviene infatti vuoto intellettualismo, senza carità è solo spreco. Molti insegnano, ma pochi sanno davvero, e chi sa spesso parla d'altro, con scarsa carità intellettuale. Dimenticando che il cattolicesimo indica l'esperienza di Cristo, e che la Chiesa mater et magistra ha delle responsabilità per la tenuta morale della società.
Se questo sarà uno dei frutti dell'Anno sacerdotale, molti saranno i benefici anche economici. Non è infatti vero che la soluzione alla crisi in atto sia il rimodellamento degli strumenti dell'economia, cioè del capitalismo e del libero mercato. È stato infatti il loro cattivo utilizzo a produrre effetti negativi. E questo uso inappropriato nasce dall'incapacità dell'uomo non propriamente educato di dare loro un senso. Del resto, se il pensiero nichilista dominante vuole che la vita umana non abbia significato, è difficile pretendere che si sappia dare senso a degli strumenti, che di per sé sono neutri.
Il vero problema educativo è a monte, e sta nell'insegnare a comprendere il senso della creazione e, di conseguenza, il significato che le creature umane devono dare alle proprie azioni. E proprio questo è, soprattutto, il compito educativo dei sacerdoti. Ne consegue che per risolvere molti problemi anche economici, non sono tanto necessari buoni economisti o politici con idee e modelli innovativi. Ci vogliono invece buoni preti, che insegnino il senso della vita e l'esigenza della ricerca della santità tra le cose del mondo. Verranno così evitati altri disastri economici e si riuscirà finalmente a produrre un vero valore  sostenibile, creando e distribuendo autentica ricchezza, nella consapevolezza della dignità di tutti gli uomini.
Il manuale più recente e aggiornato per quanti sono impegnati nell'insegnamento della verità è appunto l'ultima enciclica di Benedetto XVI, in cui si trovano tutte le indicazioni necessarie anche per realizzare un valore economico reale e a misura d'uomo. Ma - come il cardinale Bertone ha ben spiegato lo scorso 16 marzo nel suo intervento davanti alla giunta di Confindustria - i sei capitoli del documento papale possono essere compresi a patto che se ne recepisca in pieno l'introduzione.
La Caritas in veritate è un'enciclica che si pone in contrasto nei confronti del nichilismo dominante. Leggendola si capisce così che il senso della vita e delle proprie azioni può essere trovato, anche in finanza, soltanto se la verità viene riconosciuta come prioritaria rispetto alla libertà. Se così non fosse, gli strumenti assumerebbero una definitiva autonomia morale, conducendo alla fine dell'economia, se non addirittura dello stesso uomo. È compito dei sacerdoti insegnare questa verità ed educare alla responsabilità personale, e il curato d'Ars saprebbe bene come risolvere la crisi economica attuale.